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Dei quattro grandi interpreti del romanticismo musicale - Mendelssohn, Schumann, Chopin e Liszt - questi ultimi due sono quelli che maggiormente hanno legato la propria arte al pianoforte. Se indubbiamente alcuni aspetti accomunano questi due grandi musicisti, è vero tuttavia che il loro percorso artistico e biografico li porterà verso l'affermazione di differenti, inconfondibili personalità, che in questa occasione si cercherà di mettere a fuoco attraverso numerosi e mirati ascolti.

Francesco Dilaghi ha studiato pianoforte con Giorgio Sacchetti (diplomandosi al Conservatorio di Firenze con il massimo dei voti e la lode), musica da camera con Franco Rossi (violoncellista del Quartetto Italiano), clavicembalo con Annaberta Conti. Nel 1980 ha conseguito la laurea in storia della musica con il massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze con Mario Fabbri. Ha suonato in Italia e all’estero ed ha effettuato varie registrazioni radiofoniche e televisive. Ha sempre svolto, accanto a quella di esecutore, una parallela attività di studio e di ricerca musicologica. È da oltre quindici anni autore abituale delle note illustrative ai concerti pianistici e cameristici di importanti istituzioni concertistiche quali gli “Amici della Musica” di Firenze (di cui è anche membro del Consiglio Direttivo), il “Maggio Musicale Fiorentino”, gli “Amici della Musica” di Perugia, il “Centro Busoni” di Empoli. Ha collaborato per dieci anni come critico discografico con la rivista “CD Classica”. Molto attivo anche in campo didattico, dal 1984 al 2015 è stato insegnante di pianoforte principale presso il Conservatorio di Parma ed è stato nel triennio 1996-99 direttore della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino. Oggi è docente al Conservatorio "Martini" di Bologna.