di Stéphane Brizé
Venezia #80
con Guillaume Canet, Alba Rohrwacher
(Francia, 2023)
durata: 115'
versione originale con sottotitoli in italiano
versione in italiano
Spettacoli
mercoledì 25 dicembre, ore 18.00 (vers. it.); 21.15 (v. or. sott. it.)
giovedì 26 dicembre, ore 16.00 (v. or. sott. it.); 18.30 e 21.15 (vers. it.)
venerdì 27 dicembre, ore 16.45 e 21.15 (v. or. sott. it.); ore 19.00 (vers. it.)
sabato 28 dicembre, ore 16.00 (v. or. sott. it.); ore 18.30 e 21.15 (vers. it.)
domenica 29 dicembre, ore 16.00 e 21.00 (v. or. sott. it.); ore 18.30 (vers. it.)
Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola località di mare nella Francia occidentale. Lui è un famoso attore in procinto di compiere cinquant’anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo è passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate.
Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice.
"Avevo già realizzato diversi film che affrontavano i devastanti meccanismi finanziari delle multinazionali, quando è sopravvenuto il Covid. Quell’esperienza di isolamento ha obbligato tutti noi a “mettere in pausa” le attività. In quanto individui che esistono in gran parte attraverso la propria funzione sociale, probabilmente siamo stati tutti profondamente scossi dalla sconcertante precarietà dell’esistenza. I miei personaggi riflettono quel momento di vertigine. Un uomo e una donna arrivano alla logica conclusione delle decisioni che hanno preso quando si sono separati quindici anni prima. Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, o fatte in modo sbagliato, sugli incontri mancati o sprecati, sulle porte mai aperte, sugli appuntamenti mancati, sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di imboccare una strada invece di un’altra. Domande segrete e ossessionanti che ci poniamo tutti, potenti o meno, conosciuti o sconosciuti, uomini e donne." (Il regista)
"Ciò che colpisce in Hors-saison è il fatto che, tranne pochi, per altro fantastici e decisivi dialoghi, l’amore è tutto un affare di silenzi, di sguardi, di stati emotivi e di pensieri. E di comportamenti, di gesti concreti. Anche contraddittori, certo. Le rotture minacciate e mai consumate, i ritorni dopo gli addii, i dubbi, i tormenti. Un “non tornare mai più” è un commiato definitivo o un invito segreto? Del resto, le storie vere non sono mai lineari. E sarà per questo che quando Guillame Canet e Alba Rohrwacher passeggiano, molto spesso sembrano allontanarsi e seguire due strade differenti. Come barche che cercano il vento più adatto per arrivare allo stesso punto di destinazione. Ciò che conta è che l’amore si vive, non basta solamente dirlo. Tanto non ci saranno mai parole abbastanza precise (o vaghe) per restituire le sue mille forme. Si vive anche nei suoi alti e bassi, nei vuoti, anche nelle reticenze. Anche nell’affanno di un accordo impossibile con gli obblighi, le scelte già compiute, le responsabilità. [...] La bellezza del suo romanticismo è che non ha bisogno del dramma dei grandi conflitti, del sangue degli scontri. Non è mai urlato, non si gonfia di dichiarazioni roboanti. Più che sulle parole, le emozioni si muovono sulle musiche, sulla partitura praticamente ininterrotta di Vincent Delerm. Brizé sa raccontare un’atmosfera, anche giocando con gli stereotipi: la Bretagna piovosa, il mare d’inverno. [...] Poco importa come andrà a finire. Poco importa se alla gioia corrispondono un dolore e una malinconia altrettanto intensi. È la vita." (Aldo Spiniello)
Prossimamente al cinema, un' anteprima variegata e coinvolgente delle prossime settimane.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Spettacoli
mercoledì 25 dicembre, ore 18.00 (vers. it.); 21.15 (v. or. sott. it.)
giovedì 26 dicembre, ore 16.00 (v. or. sott. it.); 18.30 e 21.15 (vers. it.)
venerdì 27 dicembre, ore 16.45 e 21.15 (v. or. sott. it.); ore 19.00 (vers. it.)
sabato 28 dicembre, ore 16.00 (v. or. sott. it.); ore 18.30 e 21.15 (vers. it.)
domenica 29 dicembre, ore 16.00 e 21.00 (v. or. sott. it.); ore 18.30 (vers. it.)