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Maria

di Pablo Larraín

FILM



16—22 gennaio 2025

Venezia #81

con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher

(Germania-Usa-Emirati Arabi-Italia, 2024)

durata: 123'

 

versione originale con sottotitoli in italiano

versione in italiano

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informazioni

 

Maria di Pablo Larraín

 

 

Spettacoli

giovedì 16 gennaio, ore 17.00 (v. or. sott. it.)

sabato 18 gennaio, ore 16.00 (vers. it.) - ore 21.15 (v. or. sott. it.)

domenica 19 gennaio, ore 16.00 (v. or. sott. it.) - ore 18.30 (vers. it.)

mercoledì 22 gennaio, ore 16.50 (v. or. sott. it.) - ore 21.20 (vers. it.)

 

COMPRA IL BIGLIETTO ONLINE

 

Il 16 settembre 1977 Maria Callas muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l'unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall'ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell'opera, pur indebolita e con una voce nella quale lei per prima non riconosce più il timbro de "la Callas" e delle sue indimenticabili interpretazioni.
 

"Come nei due film precedenti, Larraín circoscrive Maria in un breve arco di tempo, qui l’ultima settimana di vita del soprano. Ad allargare lo sguardo ci pensa il peso dei ricordi — la madre che «vendeva» lei e la sorella ai nazisti che occupavano la Grecia, l’amore mai dimenticato per Onassis (Haluk Bilginer) — e le arie che l’hanno resa celebre. Momenti che non sono puri e semplici ricordi (ambientati nei teatri di tutto il mondo, Scala compresa) ma un tramite per scavare nei nodi di un’esistenza che sente sfuggirle.

Tra ansiolitici ed eccitanti, la fantasia si mescola agli incubi, le note della Medea a quelle della Carmen, della Wally a quelle di Butterfly fino a quel «Vissi d’arte» della Tosca che è il suo lascito al mondo prima di spegnersi. E Angelina Jolie? Dalle primissime scene, dove canta l’«Ave Maria» dall’Otello di Verdi, smetti di pensare a quello che ti chiedevi prima di vedere il film (ce la farà?) e ti fai prendere dalla sua straordinaria prova, non mimetica eppure assolutamente convincente. E non solo perché tutti i brani sono cantati anche da lei (a volte coperti dalla voce della Callas, altre solo intervallati: vedi le prove col pianista) ma perché usando veramente la voce sa rendere credibile lo sforzo del canto.
In questo modo non ha bisogno dei nasi finti o trucchi prostetici (come il Bernstein di Maestro) perché affida all’intensità dello sguardo e alla verità dell’ugola la forza dell’interpretazione. Ne esce così il ritratto di una donna che ha vissuto solo per il belcanto e che finisce per confondere la realtà con i ricordi (emozionante la scena in cui si immagina che sulla spianata del Trocadero, i turisti diventino il coro che l’accompagna), alla disperata ricerca di lenire le ferite che si porta dentro." (Paolo Mereghetti)




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Spettacoli

giovedì 16 gennaio, ore 17.00 (v. or. sott. it.)

sabato 18 gennaio, ore 16.00 (vers. it.) - ore 21.15 (v. or. sott. it.)

domenica 19 gennaio, ore 16.00 (v. or. sott. it.) - ore 18.30 (vers. it.)

mercoledì 22 gennaio, ore 16.50 (v. or. sott. it.) - ore 21.20 (vers. it.)

 

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