Pecci Top 5
con Tilda Swinton, Jeanne Balibar, Daniel Giménez Cacho
(Colombia-Thailandia, 2021) 136' - v. or. sott. it.
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Spettacoli
giovedì 9 febbraio, ore 21.15 - v. or. sott. it.
sabato 11 febbraio, ore 16.00 - v. or. sott. it.
mercoledì 15 febbraio, ore 17.00 - v. or. sott. it.
Jessica, una donna inglese in visita alla sorella a Bogotà, viene attirata da un misterioso suono che la sorprende più volte: di notte, per strada, in un ristorante. È reale il suono o è solo nella testa di Jessica? La ricerca dell'origine dello strano fenomeno, prima da un medico poi in uno studio di registrazione, e la visita ad Agnes, archeologa che studia resti umani scoperti durante uno scavo, porta Jessica dalla città alla foresta, dove incontra un pescatore che le fa capire come ogni persona è connessa alle altre e le mostra ricordi di vite mai vissute. Rasserenata, Jessica accetta l'esistenza del suono, mentre la radio dà la notizia di un terremoto forse causato dal decollo di una navicella aliena...
Premio della Giuria al Festival di Cannes 2021
"La cosa che continua a sorprendere del cinema di Apichatpong Weerasethakul è la sua pervicace ostinazione a pretendere l'intervento fattivo dello sguardo dello spettatore. Esigentissimo e radicale fino ai confini del capriccio, l'autore thailandese chiede ancora oggi di guardare così a lungo e così a fondo che lo sguardo, inevitabilmente, ma anche splendidamente, si perde, cioè perde le misure, si disperde nelle geometrie. Che strano, più del punto di vista del regista, sembra che a fare il film sia chiamato il punto di vista dello spettatore. È lui che fa la scena, che filma, che gira. Non guarda soltanto, perché guardare e basta è poco vantaggioso. Deve agire, cercare, mettere a fuoco, registrare. Deve almeno provare a mandare a memoria.
Record. Storage. Memoria non è soltanto la memoria delle proprie priorità. E neppure – banalmente – la memoria della Storia. Oggi un cinema come questo, così chiuso e aperto contemporaneamente, così imploso e svincolato, è quasi un grido di libertà. L'effetto è quello assordante di un big bang. La ricerca dell'inglese Jessica (Tilda Swinton) è la nostra: lei vuole dare un nome e un senso al suono violento che una notte l'ha svegliata, in Colombia, e che continua a sorprenderla nei momenti più imprevedibili, noi siamo costretti – sì, il film ce lo impone – a cercare nella scena una proporzione, un elemento, anche – certo - un senso. Indaghiamo, gettiamo lo sguardo, lo sospendiamo, ci soffermiamo su un dettaglio, proviamo a metterlo a fuoco, ci spostiamo, passiamo ad altro.
Abbiamo tutto il tempo del mondo, perché il tempo, come di consueto per Weerasethakul, non ha tempo: lunghissimi piani sequenza a camera fissa, campi lunghi o lunghissimi, assenza di primi piani (fateci caso: in Memoria non ce n'è uno, e il solo mezzo primo piano è concesso a un uomo che dorme e pare morto, e non è chiaramente un caso). Nelle scene sembra non accadere nulla, talvolta un botto, cerchiamo di individuarne la fonte ma non riusciamo, seguiamo un uomo che cade per strada, si rialza e corre, non sappiamo se è stato uno sparo, non sappiamo chi sia l'uomo, perché corre?, da chi fugge? Per questo motivo dobbiamo intervenire. E siamo gravati dall'impegno di dare un nome, una forma, e pure un movimento.
Oggi un film come Memoria pare fantascienza. Il nostro sguardo, debole, non è abituato. Non è cambiato niente da Blissfully Yours e Tropical Malady: la fragilità e l'inadeguatezza ci prescrivono sforzi eccessivi, e la nostra attenzione rischia di collassare. Grazie al cielo! Esiste ancora un cinema in grado di sfidarci non con le tematiche forti e neppure con la politica, ma con una semplice ingiunzione di crearci da soli le generalità di ciò che stiamo osservando. Con un compito a casa che è anche una provocazione e una gara con noi stessi: ricordare perfettamente ciò che si è visto. Può darsi che la memoria, dopo, non sia così infallibile". (Pier Maria Bocchi)
La selezione dei migliori cinque film dell'anno appena trascorso a cura di Centro Pecci Cinema.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Spettacoli
9 febbraio, ore 21.15 vos
11 febbraio, ore 16.00 vos
15 febbraio, ore 17.00 vos
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