di Veronica Lavia | Daniel Prestifilippo | Tommaso Beneforti
ōSHən di Veronica Lavia
ōSHən è ambientato in un futuro non lontano. I protagonisti sono personaggi che vivono in un mondo dove “le parole” sono state cacciate fino ad estinguersi.
Quando una parola viene catturata, l’oggetto o essere vivente a cui appartiene viene distrutto. Questo atto è ciò che ha portato all’estinsione di molte parole. In questo mondo degradato infatti, i protagonisti devono lottare per proteggere quello che hanno di più prezioso. Uno di loro è ossessionato con ciò che già è stato perduto, mentre l’altra è affascinata dalla possibilità di creare qualcosa di nuovo e bello con i rottami e la spazzatura che sono rimasti.
Il film si riferisce astrattamente ai tempi dei primi colonizzatori europei nel New England, e alle azioni compiute che hanno trasformato radicalmente l’ambiente di suddetta regione. L’estinzione di massa provocata dai colonizzatori europei somiglia alle odierne catastrofi globali che minacciano larghe porzioni dell’umanità e dell’ambiente.
L’atto di nominare le terre colonizzate “Nuovo Mondo,” diventò sinonimo della distruzione di tale mondo. Il corrente vocabolario che caratterizza il discorso sulla negazione dell’esistenza di un cambiamento climatico segue una dinamica simile. Sia il presente che il passato devono essere discussi apertamente, per portare coscienza e implementare concrete azioni di cambiamento.
Different point of view di Daniel Prestifilippo
Il video è stato realizzato mediante la grafica 3D e la Post-produzione tecniche moderne e sperimentali che concernono con la natura stessa del museo "Pecci".
Il video ha un'interfaccia verticale in quanto è testimone di un nuovo uso dell' interfaccia video.
Il video verticale infatti è sempre più utilizzato dai giovani per mezzo dei cellulari, basta prendere come esempio i video su Istagram e le dirette Facebook.
Different point of view è il titolo dell' opera ma è anche la risposta alle domande che vengono poste nel video.
Infatti si tratta di una meditazione sulla vita, sull'essenza dell' individuo, che si perde nella massa e nella globalizzazione. L'unico modo per ritrovare la sua individualità è attraverso un suo punto di vista differente, cioè utilizzare l'arte e l'immaginazione per raccontare un proprio punto di vista unico, raro e indissolubile.
I Ceci di Tommaso Beneforti
In un piccolo paesino, un quartetto di scansafatiche organizza, ogni settimana, leggendarie cene a base di cecina. Alda, una cittadina poco socievole, viene invitata da Chiorbata (uno dei pittoreschi membri de 'I Ceci') ad una di queste cene, contro il volere dello scorbutico Manata. Le cose si complicano con l'arrivo di Christy, estroversa cugina americana di Alda.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Quando
sabato 29 settembre, ore 21.30
Prezzo
Ingresso gratuito