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Sulla terra leggeri

di Sara Fgaier

FILM



5—18 dicembre 2024

Locarno #77

con Andrea Renzi, Sara Serraiocco, Emilio Francis Scarpa

(Italia, 2024)

durata: 95'

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informazioni

 

Sulla terra leggeri

di Sara Fgaier

 

 

Spettacoli

mercoledì 11 dicembre, ore 21.15

giovedì 12 dicembre, ore 17.10 

domenica 15 dicembre, ore 16.15 SPETTACOLO ANNULLATO

mercoledì 18 dicembre, ore 19.30

 

COMPRA IL BIGLIETTO ONLINE

 

Professore di etnomusicologia, Gian si affaccia ormai alla terza età e viene tradito dalla memoria. A volte non riconosce Miriam, sua figlia, che è venuta a vivere con lui assieme al figlioletto Elyas, e tenta perfino il suicidio. Vedendolo perso nei frammenti di un passato che non riesce più a tenere insieme, Miriam gli consegna un diario da lui scritto in gioventù, raccontando l'incontro con il suo primo amore, Leila. Dal fatidico incontro fino all'appuntamento che i due ragazzi si erano dati in Tunisia per rivedersi, Gian deve ripercorrere le tappe di quell'amore per ritrovare se stesso.
 

«Sulla terra leggeri», caccia ai ricordi e all'amore perduto (Paolo Mereghetti)

A Locarno l'opera prima della regista e produttrice Sara Fgaier, secondo film italiano in gara

Qual è la materia di cui è fatta la memoria? Di cosa sono fatti non i singoli ricordi, ma proprio il meccanismo attraverso cui si ricorda? Ecco la scommessa di Sara Fgaier e del suo Sulla terra leggeri, secondo film italiano in concorso al festival di Locarno. Per mostrarcelo, si inventa un professore di musicologia, Gian (Andrea Renzi) che ha cancellato intere parti del suo passato dopo la morte della moglie. E una figlia, Miriam (Sara Serraiocco), che cerca di aiutarlo a ritrovare quello che ha cancellato spingendolo a rileggere i suoi diari.
Se il pretesto narrativo (firmato dalla regista con Sabrina Cusano e Maurizio Buquicchio) a volte stride nella sua ellitticità, ad affascinare è il modo in cui i ricordi tornano a vivere, prima con il contrasto tra la cupezza dentro cui si muove Gian e le immagini di un primo amore, vissuto nel sole del Mediterraneo, e poi (grazie a una sapiente scelta di materiali d’archivio legati alla leggerezza del volo) dando forma alla meravigliosa libertà con cui nasce sullo schermo l’insondabile percorso attraverso cui i ricordi riprendono a vivere e palpitare.
Non è la prima volta che Sara Fgaier lavora con immagini di altri (specie nei film montati per Pietro Marcello), ma qui quelle brevi sequenze vengono spogliate del loro valore narrativo per assumere nuovo significato, prima emotivo che descrittivo. E lo spettatore è catturato da una specie di grazia magica, capace di portarci dentro il fascino dei ricordi e attraverso di loro dentro l’importanza della memoria.

 

La regista

Sin dall’inizio ho immaginato questo film come un collage lirico composto da materiali di diversa origine (riprese dal vero, archivi, immagini documentarie). La prima ispirazione l’ho avuta filmando il Carnevale dell’entroterra sardo, un culto di origini arcaiche dedicato al Dioniso dell’Oriente, molto vicino alle danze dei mistici musulmani ancora presenti nel Maghreb, che ho filmato successivamente. Si tratta di rituali ancora potenti in cui la dimensione del Visibile e quella dell’Invisibile sembrano riuscire a comunicare. Successivamente, la scoperta del libro di Julian Barnes, Livelli di vita (Einaudi, 2013), che ho letto tutto d’un fiato percorrendo La Manica in treno da Parigi a Londra, mi ha fatto capire che volevo confrontare il tema della Memoria, già presente in tutti i miei precedenti lavori, con questa dimensione dell’Invisibile. Nasce, così, la storia di Gian, un uomo che si ammala di amnesia dissociativa quando perde la donna della sua vita e che riesce a ritrovarla attraverso le pagine di un vecchio diario. Che cosa succede quando qualcuno dimentica la cosa più importante della sua vita? La difesa di Gian si rivela peggiore del dolore da cui tenta di sfuggire. E cosa succede all’altra persona quando non viene più ricordata? Diventa un fantasma, un’entità che scompare fino a diventare impalpabile. Gian, smettendo di ricordare, smette di dare vita a Leila, che così muore non una, ma due volte. Solo dialogando con l’Invisibile, Gian riesce a ritrovare se stesso, la sua identità di padre e la donna perduta, che così continua a vivere nel suo ricordo. Sulla Terra leggeri è un film sulla perdita e sul tentativo, a volte disperato, di ritrovare ciò che si è perduto: la memoria, un amore, ma anche un’ epoca del passato – rievocata dagli archivi con i suoi personaggi muti e reali che prima di Gian hanno amato, perduto, pianto, riso, vissuto – e un orizzonte mitico, evocato da antichi rituali, capace di creare un dialogo familiare tra vivi e morti, di dare un senso collettivo e cosmico ai destini individuali, di sottrarli almeno un po’ al solipsismo e all’isolamento, trovando la leggerezza di cui parla Calvino: “planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. (Sara Fgaier)




Dove
Cinema - Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica, 277, Prato 


Spettacoli

mercoledì 11 dicembre, ore 21.15

giovedì 12 dicembre, ore 17.10 

domenica 15 dicembre, ore 16.15 SPETTACOLO ANNULLATO

mercoledì 18 dicembre, ore 19.30

 

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