#BestofBuster
(Usa, 1920) 25' con con Buster Keaton, Sybil Seely, Joe Roberts
SPETTACOLI
giovedì 8 dicembre, a seguire La palla n.13
sabato 10 dicembre, a seguire La palla n.13
È probabilmente il primo capolavoro di Keaton e uno dei migliori cortometraggi della storia del cinema. Dopo soli quindici film interpretati in tandem con Roscoe Fatty Arbuckle tra il 1917 e il 1920, lo stile visivo, il raffinato senso della comicità, la straordinaria inventiva e l’istinto d’attore di Keaton sembrano aver già raggiunto la perfezione. Come scrisse un critico, sorbirsi decine di comiche del muto e poi imbattersi in One Week è come vedere qualcosa che nessun uomo riesce mai a vedere: un giardino mentre fiorisce.
Questo piccolo film, meravigliosamente costruito attorno al suo vorticoso carosello di trovate catastrofiche, può essere considerato il primo capolavoro di Keaton. Che qui si trova manifestamente nel suo elemento elaborando il genere di gag a lui più congeniali, tra cui l’ingegnoso stunt che lo vede saltare da una macchina all’altra nel bel mezzo del traffico; la spettacolare distruzione della macchina; e una delle gag più impressionanti mai viste con un treno. La sequenza della casa travolta dalla tromba d’aria, oltre a offrire una serie di memorabili immagini alla Alice nel paese delle meraviglie, prefigura già Steamboat Bill, Jr.; la magnifica scena della parete della casa che crolla addosso al protagonista che ne esce tuttavia illeso rimanendo inquadrato nel vano della finestra aperta, proposta una prima volta in Back Stage e poi perfezionata in Steamboat Bill, Jr., qui è realizzata su più vasta scala.
(David Robinson, Buster Keaton, Secker & Warburg, Londra 1969)
One Week, il mio primo film a due rulli, faceva davvero molto ridere... L’ho diretto insieme a Eddie Cline, come la maggior parte dei miei corti. In realtà, all’epoca, tutti i membri del nostro staff – l’assistente agli attrezzi di scena, l’assistente alla regia, il cameraman – erano tutti dei gag men, era inevitabile. Nel film, mio zio mi regala per le mie nozze una casa mobile, mentre mia zia il terreno su cui costruirla. Per vendicarsi, un ex-pretendente della ragazza cambia tutti i numeri presenti sulle casse dei materiali da assemblare così che alla fine, una volta montata, la casa è stramba come niente al mondo. Come se non bastasse, alla fine scopro che neanche il terreno su cui l’abbiamo costruita è quello giusto.
(Buster Keaton intervistato da George G. Pratt, 1958)
Viale della Repubblica, 277, Prato
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