L’arte si impegna per la sostenibilità ambientale
‘Second Life, tutto torna’ arriva a Prato, protagonista di una mostra al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. L’esposizione, legata alla terza edizione del contest nazionale su arte e sostenibilità ambientale promosso da Alia Multiutility, è stata inaugurata oggi e proseguirà fino al 24 marzo, esplorando in 30 opere le connessioni profonde fra l’arte e la difesa del Pianeta e permettendo a Prato, e alla Toscana in generale, di ribadire il ruolo di protagonista nell’elaborazione di riflessioni che mettono al centro il tradizionale impegno per la promozione culturale e l’educazione ambientale, unendolo all’utilizzo e alla sperimentazione di linguaggi sempre nuovi.
Sono stati 130, in questa terza edizione, gli artisti (tutti fra 18 e 28 anni di età) che hanno partecipato a Second Life (www.secondlifecontest.it) per raccontare il proprio impegno per una società più sana, giusta, green e sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Le 30 opere finaliste, selezionate da una giuria qualificata, composta dai rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane, si interrogano sul concetto di sostenibilità, sul cambiamento climatico, la conservazione della natura e la relazione tra l’uomo e l’ecosistema, ma anche sull’impegno nel dare una seconda vita alla materia, in linea con i principi dell’economia circolare, che da sempre Prato insegna al mondo grazie alla tradizione del tessile e della lana rigenerata.
La tappa pratese di Second Life è stata inaugurata alla presenza del sindaco Matteo Biffoni, del direttore del Centro Pecci, Stefano Collicelli Cagol, del vicepresidente di Alia Multiutility, Nicola Ciolini, del curatore della mostra Marco Meneguzzo e degli artisti, in primis i tre vincitori del contest: Sofia Salerno, Federica Mariani e Leonardo Cardamone. Second Life e il Centro Pecci hanno organizzato una intera giornata dedicata agli artisti protagonisti della mostra, partendo dalla presentazione del libro ‘Manuale di guerriglia artistica. Ovvero come restare vivi nel mondo dell’arte’, scritto da Marco Meneguzzo, critico d’arte, curatore indipendente e docente alla Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, in ‘Storia dell’arte contemporanea’ e ‘Museologia e gestione dei sistemi espositivi’. Un libro apparentemente destinato ai giovani artisti, ma in realtà indirizzato a chiunque voglia comprendere quanto sia cambiato il mondo dell'arte nell'era della globalizzazione per fuggire, per quanto possibile, alle logiche di un mercato sempre più dominante.
Nel corso della giornata, prima dell’inaugurazione della mostra con il taglio del nastro alle 17.30, spazio anche a ‘Edu Lab: incontro con l’artista Chiara Bettazzi’, un laboratorio pensato come una presentazione, attraverso la quale i partecipanti sono entrati in contatto con la pratica artistica di Chiara Bettazzi. Fotografie di lavori, progetti e installazioni hanno accompagnato il dialogo che ha avuto la finalità di far conoscere non solo le opere dell’artista, ma anche come avviene la ricerca di materiali e luoghi adatti alla sua ricerca.
LE PAROLE DEI PROTAGONISTI
‘Siamo felici di ospitare nuovamente a Prato, al Centro Pecci, l’esposizione Secondo Life, frutto di un contest che sta ottenendo sempre più successo, stimolando gli artisti a mettere la propria creatività a servizio di un messaggio potentissimo sull’impatto che ognuno di noi ha su ambiente e circolarità’, sottolinea il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. ‘La sensibilità al riciclo e al riuso dei prodotti, la trasformazione di quello che a prima vista è solo scarto in qualcosa di bello è alla base di queste opere, ma anche della natura stessa del distretto pratese dove la sostenibilità è centrale nel settore moda. Il riuso non è una parola vuota, è cultura, è una sfida che ci impegnerà a lungo per rendere davvero sostenibile la realtà in cui viviamo’.
Una mostra che non solo celebra l’innovazione artistica, ma anche il ruolo fondamentale del Centro Pecci, pilastro nel panorama artistico nazionale, nel promuovere la consapevolezza attraverso l’arte contemporanea. Fondata nel 1988, questa istituzione ha guadagnato una reputazione internazionale per il suo impegno nella promozione dell’arte in tutte le sue forme e nel sostenere artisti sia emergenti che consolidati e anche per il suo ruolo di catalizzatore per lo sviluppo culturale ed economico della Toscana.
Stefano Collicelli Cagol, direttore della Fondazione per le Arti contemporanee in Toscana: “L'impegno di Alia nella scoperta di nuovi talenti che valorizzano la sostenibilità nella loro produzione artistica porta con sé un messaggio importante, che combacia perfettamente con le prospettive strategiche di questo Centro. Second Life offre una piattaforma in crescita per esporre opere, promuovendo la rigenerazione dei materiali e la sostenibilità delle risorse. Nel contesto del Centro Pecci, la mostra non solo arricchisce la prospettiva pedagogica per le scolaresche, ma permette ai visitatori di approfondire le tematiche legate alla rigenerazione dei materiali. Prato, con la sua storia di rinascita dei materiali nelle aziende tessili, si presenta come un luogo ideale per ospitare questo progetto”.
‘Con la sua ricca storia tessile e artistica, Prato si è sempre distinta come centro culturale e creativo. Tuttavia, oltre a celebrare il suo patrimonio di bellezza, la città si impegna anche a essere un esempio di sostenibilità ambientale e questa mostra ne è una dimostrazione. Ed è pure l’occasione per esplorare come l’arte possa essere un veicolo per promuovere consapevolezza ambientale e ispirare cambiamenti positivi nella società’, commenta Nicola Ciolini, vicepresidente di Alia Multiutility.
‘Con la seconda tappa di Second Life, i giovani artisti si cimentano con le loro opere in un luogo completamente differente da quello della prima tappa fiorentina’, commenta Marco Meneguzzo, curatore della mostra. ‘Stavolta si tratta di un vero e proprio museo d'arte contemporanea, tra i più qualificati in Italia, che ospita opere di giovanissimi, a confronto inevitabile con artisti contemporanei ormai affermati: è l'occasione di misurare le proprie forze ideali, grazie anche all'apporto, speriamo, di un pubblico più coltivato e avvezzo alle espressioni più ardite dell'arte contemporanea’.
PREMI E MENZIONI
Il primo premio della terza edizione di Second Life è andato a Sofia Salerno, nata e cresciuta a Catania, che dopo gli studi classici ha continuato il suo percorso in Arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua opera – intitolata ‘Nascondini 65, 115, 130’ – consiste in una serie di tre video in cui l’artista stessa prova a nascondersi in piena vista davanti alla propria videocamera.
‘Ero appena rientrata nella bollente Sicilia. Luglio 2023. Mentre provavo a spegnere gli incendi vicino casa, a Milano temporali e tempeste colpivano la città. Sono rientrata a Milano in autunno, e ho osservato ciò che queste tempeste avevano causato nella zona di Parco Nord. Il primo albero, il più piccolo, è morto a 65 anni. Quello di mezzo a 115. Il più grande a 130. Nascondersi in piena vista è sinonimo di una evidenza che tendiamo a ignorare’, ha detto Salerno nel raccontare la propria opera. Che ha ottenuto il consenso della giuria ‘per aver saputo ricordare ed evidenziare un gruppo di problemi relativi alla sostenibilità, con mezzi minimi e con una semplicità letterale che diventa, proprio per questa caratteristica elementare, fortemente simbolica’.
La seconda opera classificata è firmata da Federica Mariani, artista milanese di 24 anni, e si intitola ‘A Head for One Dollar’. Si tratta di scarti di pelli animali cucite insieme, che ricreano come patchwork una serie di teste di tilacino, animale che nel 2018 è stato candidato come specie da de-estinguere. Un’idea artistica che ha incontrato i favori della giuria ‘per aver proposto all’attenzione il tema dell’estinzione, attraverso la creazione di un simulacro del tilacino, animale estinto da pochi anni, che diventa allo stesso tempo scultura, maschera, modello e totem’.
Terza classificata è l’opera senza titolo di Leonardo Cardamone, 24 anni, di Vittoria (Ragusa). Si tratta di un video in bianco e nero e senza sonoro, di fatto una serie di impressioni, una sorta di highlights dei pensieri dell’artista nel corso del tempo: idee, canzoni, immagini, video derivanti da discussioni sull’ambiente sentite nel corso della sua vita. Motivazione del premio: ‘Per aver interpretato in maniera allargata il tema proposto sino a sovrapporlo alla propria vita quotidiana, ben sintetizzata in un video dalle caratteristiche professionalmente elaborate’.
Le tre menzioni speciali sono state assegnate a Martina Abati, artista lucchese di 26 anni, per ‘I ghiacci perenni nell’era dell’Antropocene’, una serie di incisioni con tecnica mista che mostrano la fragilità del ghiacciaio della Marmolada, prima e dopo il collasso del seracco avvenuto il 3 luglio 2022; Elysee Farazmand, iraniana di 24 anni che ha studiato a Bologna, per ‘Buy Yourself Time’: un carrello trovato rotto e abbandonato per strada, poi recuperato e trasformato, che diventa ossimoro di ciò che rappresentava: un movimento immobile, un richiamo alla sosta; infine Massimo Pugliese, 25 anni, di Alberobello (Bari), poi trasferitosi a Milano, con ‘Radici’. Si tratta di
una grafite su tela che traccia e rintraccia presenze umane all’interno di un paesaggio naturale
diradato, poco definito, quasi inafferrabile.
Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono: Diego Azzola, Elena Benzoni, Gianluca Braccini, Marta Cantarini, Paola Cenati, Pietro Paolo Cesari, Benedetta Chiari ed Elisa Pietracito, Elisa Cocchi, Martina Cocco, Raimondo Coppola, Cecilia D’Urso, Elisa Paola Hampe, Ire Ere (collettivo), Miriam Marafioti, Chiara Marchesi, Chiara Mecenero, Alessia Ottaviani, Roberto Picchi, Giuseppe Raffaele, Chiara Russo, Irene Stellin, Erica Toffanin, Mingrui Wang e Wang Xin.
GIURIA E PARTNER
Il progetto ideato e promosso da Alia, si avvale del patrocinio istituzionale della Regione Toscana, dei Comuni di Firenze, Empoli, Prato, Pistoia e della Conferenza dei Presidenti delle Accademie. Sono partner del progetto: Fondazione Palazzo Strozzi, Centro Pecci, Museo Novecento, Mad Murate Art District e Fondazione Maire.
Lache ha selezionato le opere vincitrici – raccolte anche nel catalogo ufficiale pubblicato da Mandragora e nel portale dedicato https://secondlifecontest.it/ – è formata da Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi), Valentina Gensini (direttore artistico Centro Murate Art District), Stefano Collicelli Cagol (direttore generale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato), Sergio Risaliti (direttore artistico Museo Novecento Firenze), oltre al curatore, professor Marco Meneguzzo, e Giuseppe Meduri, direttore Relazione esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Alia.
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO
Second Life, tutto torna
22 febbraio-24 marzo
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Info: secondlife@gmail.com
Ingresso libero
Orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica 10-19
Maggiori informazioni: www.secondlifecontest.it