“Quello che per decenni sembrava foriero di distruzione è ora chiaramente riconosciuto da ogni astrofisico come creativo”. È partendo da questa considerazione che si comprende l’essenza del loop di cui si fa portavoce Kader Attia, per il quale ogni probabile calamità induce a un atto cosmico di creazione. L’universo come un vortice gigantesco che è capace non solo di inghiottire se stesso, ma soprattutto di rigenerarsi all’infinito. Non ci sarà mai una fine reale del mondo, umano o astrofisico che sia, perché tutto finisce per rigenerarsi e trasformarsi.