Quando il tessuto si fa manifesto
a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini
Striscioni, stendardi, t-shirt, arazzi artigianali, quilting: sono strumenti che hanno dato voce nel mondo a istanze di protesta spontanee. La mostra Protext! Quando il tessuto si fa manifesto a cura di Camilla Mozzato e Marta Papini indaga come la più recente generazione di artisti prenda in considerazione l’uso del tessuto e le sue diverse declinazioni formali come pratica artistica trasgressiva e ne esplora il ruolo, non solo nei dibattiti critici su autorialità, lavoro, identità, produzione e cambiamento ambientale, ma anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso.
Il percorso di mostra alterna installazioni, sculture, stendardi, arazzi, disegni, ricami e si apre con l’ambiente site-specific realizzato dal collettivo greco Serapis Maritime Corporation (Atene, 2014), che opera con un linguaggio tra arte, moda e design.
Si prosegue con le sculture tessili realizzate da Pia Camil (Città del Messico, 1980) con t-shirt e jeans di seconda mano: indumenti prodotti in America Latina per gli Stati Uniti, che tornano ai luoghi d’origine una volta smessi, seguendo le rotte inique delle migrazioni e del commercio globale.
Otobong Nkanga (Kano, Nigeria, 1974) attraverso i suoi arazzi esplora i cambiamenti sociali e topografici, evidenziando l’impatto storico e la memoria collettiva della relazione tra Uomo e Natura.
L’opera in mostra di Vladislav Shapovalov (Rostov on Don, Russia, 1981) nasce da una ricerca dell’artista al Centro di Documentazione della Camera del Lavoro di Biella. All’interno di una collezione di bandiere usate durante le manifestazioni dei lavoratori, due si rivelano particolarmente interessanti, poichè composte da tanti piccoli frammenti di tessuto ricamati con nomi femminili e cuciti insieme: i nomi delle lavoratrici.
Nelle sue opere Güneş Terkol (Ankara, 1981) prende ispirazione dal contesto in cui si trova, e ha per protagoniste donne che rifiutano di adattarsi alle trasformazioni sociali e culturali contemporanee. In mostra troviamo alcuni dei suoi ricami su garza, insieme ad alcune bandiere realizzate nel corso di laboratori. In occasione della mostra, l’artista produrrà una nuova bandiera insieme ad un gruppo di donne vicine al Centro Antiviolenza La Nara.
Marinella Senatore (Cava de' Tirreni, Italia, 1977) esplora le numerose sfaccettature sul tema della protesta in diversi contesti geografici, e le modalità di aggregazione comunitaria; in mostra una serie di coloratissimi stendardi ricamati a mano e 50 disegni della serie It’s Time to Go Back to Street, in parte prodotti per il Centro Pecci.
Artista tra le più celebri delle ultime generazioni, Tschabalala Self (New York City, 1990) costruisce rappresentazioni volutamente esagerate legate all’immaginario dei corpi femminili neri con una combinazione di materiali coloratissimi cuciti, stampati e dipinti che rimandano a tradizioni artistiche artigianali.
Conclude il percorso espositivo una sala dedicata a workshop, residenze ed eventi che alimenteranno l’indagine sull’uso del tessile nelle manifestazioni di dissenso, nel corso della mostra.
Il primo intervento ospitato è quello del duo parigino About A Worker (Kim Hou e Paul Boulenger): a seguito di una residenza realizzata in collaborazione con Lottozero textile laboratories, presenterà al Centro Pecci una collezione speciale realizzata in museo durante un laboratorio partecipativo, con il supporto di Manteco e la collaborazione di Istituto Marangoni Firenze. Seguirà il workshop di Canedicoda, realizzato in collaborazione con Dynamo Camp: attraversando tende ghiacciate o tropicali separè, visitando plastici di raso o lane montuose i partecipanti si immergeranno nella costruzione di un mondo morbido, avvolgente, cangiante e plasmabile.
PROTEXT! Quando il tessuto si fa manifesto è accompagnata da una pubblicazione di Nero Editions in due volumi: il catalogo della mostra con il testo critico delle curatrici Camilla Mozzato e Marta Papini, le interviste agli artisti, biografie e fotografie delle opere, e un secondo volume, un vero e proprio libro d’artista firmato da Marinella Senatore, introdotto da Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci.
Artisti in mostra: Pia Camil, Otobong Nkanga, Tschabalala Self, Marinella Senatore, Serapis Maritime Corporation, Vladislav Shapovalov, Güneş Terkol.
Laboratori di About a Worker, Canedicoda.
Mostra sponsorizzata da Centro Porsche Firenze
In copertina: Güneş Terkol bandiera preparatoria per il workshop del Centro Pecci, 2020. Courtesy dell'artista
Quando:
24.10.2020 – 14.03.2021
Viale della Repubblica, 277, Prato
Biglietti
€ 5,00