Figure humaine comparée avec celle de la chévre et brebis (1995) tratta dalla serie Carnaval des Animaux e donata dall'artista al Centro Pecci in occasione della sua mostra retrospettiva a Prato del 2007.
Per l’artista la serie del Carnaval des Animaux rappresenta una sintesi tra la sua pratica di assemblaggio d'immagini e oggetti trovati e il suo interesse per la figura umana in termini scientifici, antropologici, filosofici. Dopo aver perlustrato l’arcano rapporto con le cose, Spoerri ha compreso e interpretato il nostro destino di esseri fragili, vulnerabili, generati secondo criteri puramente opportunistici e modificati nel corso di una rigida evoluzione selettiva.
Partendo dai disegni di Charles Le Brun, primo pittore di corte del Re Sole che tenne due conferenze sulle "similitudini fra la fisionomia umana e quella animale" all'Accademia delle Arti di Parigi nel marzo del 1671, liberamente associati da Spoerri ad animali/oggetti provenienti da differenti luoghi, epoche e culture del mondo (una maschera rituale polinesiana, un teschio decorativo tibetano, il simbolo di una macelleria ovina, corna di ungulati), l'artista evoca il precedente studio De Humana Physionomia di Giambattista della Porta e il successivo fondamentale de L'origine della specie di Charles Darwin, per ricordarci che "sappiamo ormai con certezza che il codice genetico è universale, vale a dire comune a tutti gli organismi siano essi batteri, piante, animali o esseri umani. Il che significa, in parole povere, che tutti gli organismi viventi, uomo incluso, hanno avuto origine dalle stesse cellule" (Spoerri).
dalla serie Carnaval des Animaux (da Charles Le Brun, 1670)
assemblaggio, materiali vari su stampa scanachrome,
cm 160x100x65
Donazione dell’artista