Stella (1998), realizzata in occasione della mostra collettiva con la quale il Centro Pecci ha celebrato il primo decennale di attività (10 Intensità in Europa, 1998, a cura di Bruno Corà), quindi acquisita a titolo definitivo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.
Salvadori concepisce e realizza l’opera come veicolo e risultato di una costante attenzione e interazione fra sé e la realtà che lo circonda. L’esperienza artistica, vissuta come rivelazione che matura interiormente e quindi si manifesta nell’opera, "è un percorso da fare con mente, cuore e membra, in direzione di un desiderio di consapevolezza, quasi fosse un’ascensione e l’ascendere è anche un vedersi" (Remo Salvadori). Alla pesantezza, all'opacità, alla resistenza di quattro dischi di ferro, che galleggiano sul piano rimandando alla provenienza ctonia, terrena del loro materiale, Salvadori contrappone la leggerezza, la lucentezza, la fragilità della foglia d'oro con cui ha tracciato un anello che attraversa i dischi nei loro punti di tangenza. Nello spazio così ritagliato, che l'anello d'oro circoscrive, si rivela il profilo immateriale di una stella: visione inaspettata che si proietta nell'ambiente con l'intensità della sua energia, come il fulcro virtuale da cui sprigiona la forza vitale dell'ordine geometrico proporzionale rappresentato dalla disposizione dei quattro dischi in un rapporto aureo, secondo una struttura spiraliforme analoga a quella adottata da alcune foglie o infiorescenze per ottimizzare l'assorbimento della luce da cui dipende la vita della pianta.
Dischi di ferro, foglia d'oro
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
Comodato della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato