di Marco Bechis (Ita, 2008; 108')
Il film racconta l'estinzione dei Kaiowà, antica tribù del Sudamerica, le cui terre già dalla fine dell'800 sono state disboscate e usurpate da allevatori e coltivatori di tè. Costretti a vivere ammassati in riserve anguste poste dal governo ai margini delle città hanno visto aumentare il numero dei suicidi tra i giovani in modo così preoccupante che le comunità hanno cominciato a rioccupare le loro terre provocando le reazioni violente dei fazenderos e dei loro sicari.
"Quello che poteva essere un western alla Rocha o un melò alla De Santis diventa con Bechis la lente messa sopra un mondo dove le uniche vie di fuga sembrano il suicidio per disperazione o la rivolta senza futuro. Attento a evitare tutte le trappole del facile folclorismo o della piatta didattica, il film non rischia mai di assomigliare a un documentario ma scava dentro il dolore senza parole di un popolo che ha perso la sua identità. E che vuole ritrovare la propria dignità solo recuperando i legami 'viscerali' con la terra.
Il film, che è interpretato da autentici Guarani-Kaiowa e che maschera perfettamente gli italiani Claudio Santamaria e Chiara Caselli tra gli attori brasiliani (nei ruoli di un guardiano e della guida turistica), non evita di mostrare la degradazione in cui gli indios sono scivolati, ma ne racconta anche la vitalità e il profondo spiritualismo, le furbizie quotidiane e gli inevitabili compromessi, trasformandosi in un grido di dolore disperato e lancinante, senza facili proclami ideologici ma che lascia nello spettatore il sentimento di aver assistito a una 'sacra rappresentazione' straziante e cupissima". (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 2 settembre 2008).
Quando
sabato 25 novembre ore 17.00
Ingresso € 5
Viale della Repubblica, 277, Prato
Quando
sabato 25 novembre ore 17.00
Ingresso € 5