Hypermaremma ha presentato Fontanile: l’inedita opera site-specific di Giuseppe Ducrot, presso la strada di Macchiatonda a Capalbio. In occasione della quinta edizione del Festival, ma con un progetto di pianificazione e progettazione pluriennale, Ducrot ha realizzato un grandioso Fontanile in ceramica lungo 15 metri e alto 4 metri e mezzo. L’opera è ospitata nella tenuta di Terre di Sacra, fondata nel 1922 e che da oltre 100 anni si occupa della ristrutturazione e conservazione con l'obiettivo di proteggere e onorare il territorio maremmano, contribuendo inoltre a istituire l'Oasi del Lago di Burano, prima Riserva Naturale del WWF in Italia.
Nel contesto della Maremma, la peculiare connessione tra l'acqua e la pastorizia emerge come elemento fondamentale e il Fontanile si configura come un caratteristico elemento paesaggistico intrinseco al territorio, fungendo così da emblema distintivo dell'agricoltura locale. L'allevamento del bestiame riveste un ruolo di primaria importanza nell'economia rurale maremmana, soprattutto nelle aree prive di sorgenti naturali d'acqua, dove è necessario ricorrere alla costruzione di riserve idriche alternative. In questo contesto, nel territorio della bassa Toscana, sin dai tempi della sua bonifica sono stati edificati fontanili e sorgenti. Realizzando un’opera di tale impatto monumentale in uno dei luoghi simbolo della Maremma come l’Oasi di Burano, il progetto ambisce ad aggiungere un contributo che sottolinei la portata storica e paesaggistica di questo luogo e il suo incredibile patrimonio faunistico e identitario.
Per la realizzazione del Fontanile e della cromia gialla ormai sigla inconfondibile dell’artista, Ducrot si è affidato all’iconica Bottega Gatti di Faenza, eccellenza della maiolica in tutto il mondo che dal 1928 si distingue per un’assidua ricerca di tecniche e di linguaggi innovativi ed una produzione ricchissima di opere uniche. Nonostante la terribile inondazione che nel maggio 2023 ha colpito l’Emilia-Romagna, Bottega Gatti è riuscita a concludere la produzione delle ceramiche destinate al Fontanile con ammirevole tempestività. L’opera è il risultato di uno studio che Giuseppe Ducrot porta avanti da anni, in cui indaga soluzioni tecniche e formali che danno forma a interventi caratterizzati da contrasti cromatici in dialogo con lo spazio fisico circostante. Per la prima volta, l’artista realizza una scultura monumentale che non dipende da una relazione con il contesto architettonico bensì, come lui stesso afferma, è un’opera assoluta. Partendo dalla struttura preesistente di un abbeveratoio degli anni ‘30 del secolo scorso originariamente destinato alle vacche maremmane e recentemente ristrutturato, Ducrot reinterpreta le forme per dare vita a un’architettura a sé stante inserita nel paesaggio incontaminato che la circonda e che parla al nostro bagaglio storico culturale europeo. Le modalità di intervento del progetto sono concentrate sulla ricerca, sulla collaborazione con talenti locali e sull’arte per dare nuova vita alle antiche tradizioni. Il coinvolgimento attivo della comunità locale trasforma l’opera in un veicolo tangibile di connessione tra il passato e il presente, garantendo la preservazione della storia e dell’identità della Maremma per le generazioni future.
Hypermaremma nasce nel 2019 come Festival d’arte diffusa nel territorio maremmano. Fondata dai galleristi Carlo Pratis e Giorgio Galotti assieme al collezionista Matteo d’Aloja, ha l’obiettivo di coinvolgere la Maremma attraverso l’intervento di artisti contemporanei che, invitati a relazionarsi con il territorio e la sua storia, siano capaci di innescare una rilettura del paesaggio e delle atmosfere del luogo, lasciando un segno che contribuisca al turismo culturale e all’attivazione di sinergie e collaborazioni con la comunità e le maestranze locali. Hypermaremma valorizza il territorio attraverso opere che esaltano porzioni di paesaggio come museo diffuso a cielo aperto. Le opere prodotte da Hypermaremma sono esclusivamente in luoghi senza vincoli territoriali o temporali, visitabili in ogni momento del giorno e della notte. Nell’approccio curatoriale di Hypermaremma è fondamentale il dialogo tra luogo e intervento artistico: il paesaggio diventa parte integrante dell’opera e molto spesso del suo stesso significato.
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