LA GRANDE OCCASIONE, partitura audiovideo per un’opera futura
@MAD Murate Art District
Ingrate/Letizia Renzini/a cura di Valentina Gensini
Nel luogo comune la civiltà contemporanea, tecnologica ed aperta, è caratterizzata da un accesso all’informazione illimitato e da una circolazione del sapere senza precedenti. Contemporaneamente è innegabile che alcuni temi siano sottratti alla riflessione collettiva - in maniera discreta - da tabù vecchi e nuovi. LA GRANDE OCCASIONE, partitura audiovideo per un’opera futura si concentra su due importanti oggetti rimossi e il rapporto che intercorre tra di loro: la morte e l’alterazione della coscienza, e tutti gli stati intermedi (indotti, naturali, o appartenenti alla stagione - più o meno prolungata - del fine vita). Il progetto Oltre Passare prende le mosse da “Il Bosco Fiorito: Psichedelia orizzonti di cura” (2023), una pubblicazione curata dalla direttrice artistica di INGRATE Letizia Renzini, e si dipana in indagini e direzioni creative inedite.
Nel tempo odierno la morte si presenta in modo sempre più assiduo e imponente: Le guerre, i cambiamenti climatici, le pandemie, le grandi migrazioni, amplificano una condizione (intima e collettiva) di rischio, incertezza, paura. Eppure, la morte continua ad essere la grande assente nel quotidiano e nel dibattito pubblico; scomoda e indicibile, è relegata a sovra-pensiero e, nell’essere rimossa, amplifica di fatto la sua natura terrificante lasciando il desiderio di rimozione e distrazione farsi strada, sia nell’inconscio collettivo che in quello individuale, in modi sempre più sofisticati. Questo stato di cose, ormai percepito come naturale, è in realtà una questione recente. Dovendosi confrontare quotidianamente con la presenza di questo estremo accadimento, civiltà, culti e culture di epoca premoderna hanno prodotto innumerevoli spiegazioni, narrative ed elucubrazioni: divinità e miti sono serviti a razionalizzare e scendere a patti con la mortalità e con il passaggio tra la vita e la morte. Parallelamente alla mitopoiesi e alle religioni, e spesso in interazione con esse, il raggiungimento di stati di coscienza espansi ha rappresentato per lungo tempo un’altra prospettiva di indagine sulla mortalità. Spesso associati alla psichedelia e alla controcultura, gli stati alterati di coscienza rimangono, “il segreto meglio custodito della storia” ma sono anche straordinariamente consueti: il sonno, il sogno, l’astrazione contemplativa o i “trip” indotti da alcune sostanze, e gli inspiegabili stati di coscienza alterata registrati proprio durante il tempo impredicibile del fine vita. Dai misteri eleusini dell’antica Grecia alle cerimonie azteche e allo sciamanesimo, le tecniche somatiche (es. respirazione e meditazione) e le sostanze psicoattive regalate dalle piante maestre hanno accompagnato l’umanità sin dai suoi albori. Nel suo spingere lo sguardo verso l’altrove, e oltre la corporalità, la coscienza alterata (spesso descritta come uno stato di passaggio) rappresenta un’esplorazione della natura umana oltre il sentire, un considerare la vita come passaggio transitorio e liminale per natura, ma non per questo meno straordinario. è questo rapporto misterioso con la coscienza il luogo della ricerca di La grande occasione, utilizzando la percezione, l’informazione e l’autobiografica come strumenti d’indagine.
La sperimentazione transmediale, i formati ibridi ed immersivi, l’espansione/innovazione di forme espressive e repertori sono le caratteristiche delle produzioni di INGRATE ETS. In particolare, l’associazione si concentra sull’interazione tra musica, suono, immagine, testo e movimento in formati composti e innovativi, indagando le possibilità di un modo nuovo di intendere l’Opera. Per il progetto Oltrepassare che ha una sua prima manifestazione nel cortometraggio musicale La grande occasione il riferimento è all’opera documentaria: un lavoro che si nutre del reale e delle sue imperfezioni e che diventa atto poetico ed artistico. La “materia prima” di questa indagine creativa sarà costituita da fonti diverse (letterarie, scientifiche, filosofiche, antropologiche) e dalle testimonianze di persone che si relazionano in prima persona con la condizione del passaggio nella sua doppia valenza di trapasso e di stato alterato di coscienza (operatori di fine vita, medici e psicologi, persone che hanno avuto esperienze premorte, psy-caregivers). I punti di vista eterogenei (spirituale, economico, sociale, emotivo) rispetto alla morte, ed i materiali raccolti, costituiscono il vocabolario di base di questa breve composizione (sonora, visiva, gestuale, vocale) che prova ad offrire un momento di riflessione e apertura verso l’argomento più rimosso. Il progetto Oltrepassare vuole provare a contribuire artisticamente ad un processo che pare già in atto, l’attivazione di un sentire diffuso che prova a considerare il fine vita, la morte, l’oltre e l’altrove in una prospettiva (psicologica, esistenziale, scientifica ed antropologica) non limitante ma innovativa, non deprimente ma - grazie alla contemplazione e alle connessione tra gli esseri umani e la natura che alcune esperienze testimoniano, e alla sublimazione estetica e sensoriale attivata dal processo artistico - per quanto ci è possibile salvifica.
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