Luis Sepúlveda è nato in Cile nel 1949 e vive in Spagna, nelle Asturie. Ha iniziato giovanissimo la sua attività di scrittore. Nel 1969 vince il Premio Casa de Las Américas con la raccolta di racconti Crónicas de Pedro Nadie. Nei primi anni ’70 si dedica all’attività politica, punto di riferimento anche dei suoi scritti in quel periodo, divisi tra teatro, racconti e programmi radiofonici. Nel 1973 il colpo di stato e la dittatura del generale Pinochet lo costringono prima al carcere e poi, a partire dal 1977, all’esilio. Ha viaggiato a lungo in America Latina e nel resto del mondo, anche per conto dell’Unesco e di Greenpeace, lottando per i diritti dell’uomo e tematiche ecologiste. Ha ricevuto, tra gli altri, il premio France Culture Award Etrangère nel 1992, il Premio Internazionale Ennio Flaiano nel 1994, il Premio della Critica in Cile (2001) e il Taobuk Award for Literary Excellence a Taormina (2014). Tra i suoi romanzi: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, L’ombra di quel che eravamo, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, L’avventurosa storia dell’uzbeko muto.