L’opera è realizzata in bronzo e in gran parte ricoperta di pittura policroma a olio, essa mescola l’iconografia archeologica dell’erma mutila, l’atmosfera metafisica, immobile e straniata dei “manichini” dechirichiani e una certa tradizione teatrale evocata sia nella maschera sollevata sopra al volto, che raddoppia l’identità della figura, sia nel volto dipinto di bianco che ci appare enigmaticamente immerso in un silenzioso monologo interiore. Il corpo stilizzato della statua, esile ed efebico, è cosparso di campiture e segni colorati simili a graffiti, che alludono a formule rituali o simboli ancestrali astratti, biomorfi e zoomorfi, trascritti in un linguaggio volutamente primordiale.
[S.P.]
bronzo dipinto a olio,
cm 197x43x60
Comodato dell’Associazione Amici del Museo Pecci