London & Gent
Massimo Bartolini presenta Hagoromo in dialogo con i curatori del libro
Volume a cura di Luca Cerizza, Cristiana Perrella
→ MASSIMO BARTOLINI: HAGOROMO
MER 8 MAR 2023, ORE 19
SOUTH LONDON GALLERY, LONDRA
→ MASSIMO BARTOLINI: HAGOROMO
DOM 12 MAR 2023, ORE 11
S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, GENT
Nel teatro Nō giapponese, Hagoromo è il titolo di una pièce che ha come protagonisti il pescatore Hakuryo, un magico manto di piume di fenice e una Tennin, uno spirito danzante. Una storia che dà il nome sia a quella che Massimo Bartolini considera la sua prima opera matura che a questa pubblicazione, volta a ripercorrere in ordine cronologico le tappe della sua carriera artistica più che
trentennale.
Il libro è una monografia omnicomprensiva sull’artista dai suoi esordi a oggi ed è inteso come una guida per orientarsi in una ricerca sfaccettata, fatta di un’incredibile varietà di linguaggi e materiali: dalle opere performative ai disegni; dalle grandi installazioni pubbliche alle piccole opere-bozzetto assemblate in studio; dalle sculture sonore alle fotografie e ai video.
Il volume, che accompagna la mostra presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (a cura di Luca Cerizza con Elena Magini), è diviso in quattro parti: la prima raccoglie i testi curatoriali e saggi di autori internazionali che approfondiscono i temi e il linguaggio di Massimo Bartolini; la seconda ospita una ricca sezione iconografica ordinata cronologicamente; la terza è un approfondimento sull’installazione sonora In là (2021-2022), realizzata in occasione della mostra appositamente per gli spazi del museo e accompagnata dalla partitura polifonica del musicista Gavin Bryars; l’ultima ospita i più completi materiali bio-bibliografici finora raccolti sull’artista.
Il volume è a cura di Luca Cerizza e Cristiana Perrella, ed è stato realizzato in occasione della mostra Hagoromo. Massimo Bartolini presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (16 settembre 2022 – 1 maggio 2023). La pubblicazione riunisce i contributi di A.TITOLO / Francesca Comisso e Luisa Perlo, Massimo Bartolini, Fiona Bradley, Gavin Bryars, Luca Cerizza, Laura Cherubini, Carlo Falciani, Chus Martínez, Jeremy Millar, Cristiana Perrella, Marco-Scotini, David Toop, Andrea Viliani. I materiali bio-bibliografici sono stati redatti da Gabriella Valente.
Il libro è stato realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione, 2021), programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Hagoromo. Massimo Bartolini
Volume a cura di Luca Cerizza, Cristiana Perrella
Pubblicato da NERO
Testi
A.TITOLO / Francesca Comisso e Luisa Perlo, Massimo Bartolini, Fiona Bradley, Gavin Bryars, Luca Cerizza, Laura Cherubini, Carlo Falciani, Chus Martínez, Jeremy Millar, Cristiana Perrella, Marco Scotini, David Toop, Andrea Viliani
Biografia e Bibliografia
Gabriella Valente
Editore manageriale
Camilla Mozzato
Coordinamento editoriale e iconografico
Carolina Feliziani, Vittoria Pavesi
Traduzioni
Clara Ciccioni, Carolina Feliziani
Il volume è stato pubblicato in occasione della mostra
Hagoromo. Massimo Bartolini
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
16 Settembre , 2022–7 Maggio, 2023
Curata da Luca Cerizza con Elena Magini
Massimo Bartolini è nato a Cecina (1962), dove vive e lavora. Ha fatto studi da geometra a Livorno (1976-1981) e si è laureato all’Accademia di Firenze (1989). È docente di arti visive presso UNIBZ
Bolzano, NABA (Nuova Accedemia di Belle Arti, Milano) e Accademia di Belle Arti di Bologna.
Anche in seguito alle esperienze nel mondo del teatro i primi interventi di Massimo Bartolini sono
performance eseguite con musica dal vivo, macchine teatrali e danzatori. Successivamente si
dedica separatamente alla installazione e alla performance, isolando in questo modo gli attori dalle
macchine teatrali e dal palco, per ottenere uno spazio che modifica direttamente le percezioni dello
spettatore anche attraverso una narrazione architettonica.
Tipico di Bartolini è un atteggiamento di estrema apertura del tutto trasversale ai medium che
utilizza e reinventa in modi non ortodossi. Straordinaria è la varietà di linguaggi e materiali adottati:
dalle opere performative che coinvolgono attori temporanei, il pubblico o lo spazio architettonico, ai
disegni eseguiti in tempi volutamente lunghi; dalle grandi installazioni pubbliche spesso realizzate
con la collaborazione di altre mani e conoscenze, alle piccole opere-bozzetto assemblate in studio;
dalle complesse sculture sonore fino alle fotografie e ai video.