Opere video vincitrici del VISIO Production Fund
Venerdì 17 gennaio, alle ore 19, il Cinema del Centro Pecci ospiterà la serata di apertura del 2025 della Centro Pecci Night - e se ci entrassi dentro? con un programma speciale dedicato all'immagine in movimento contemporanea alla scoperta delle opere video vincitrici del VISIO Production Fund 2023
Venerdì 17 gennaio 2025
Dalle h 19.00
Centro Pecci Cinema
Venerdì 17 gennaio, alle ore 19, il Cinema del Centro Pecci ospiterà la serata di apertura del 2025 della Centro Pecci Night - e se ci entrassi dentro? con un programma speciale dedicato all'immagine in movimento contemporanea.
La serata si aprirà con la presentazione del volume VISIO – Moving Images in Europe since the 2010s, a cura di Leonardo Bigazzi. Questo volume raccoglie l'esperienza dell'omonimo programma di ricerca e produzione dedicato agli artisti under 35 che utilizzano l'immagine in movimento nel loro linguaggio, prodotto da Lo schermo dell'arte. Intervengono per i saluti istituzionali Elena Pianea, Direttrice Beni, Istituzioni, Attività culturali e sport della Regione Toscana, e Silvia Lucchesi, Direttrice Lo schermo dell’arte. Segue la conversazione tra Leonardo Bigazzi, fondatore di VISIO e curatore del volume, e Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro Pecci Prato. La presentazione del volume è ad ingresso gratuito.
A seguire, sarà proiettata una selezione speciale di opere video vincitrici del VISIO Production Fund, il fondo di produzione creato per supportare la realizzazione di nuovi lavori da parte degli artisti partecipanti al programma VISIO. Le opere, tutte acquisite nelle collezioni permanenti delle istituzioni partner, saranno proiettate in loop per tutta la durata dell'evento presso il Cinema del Centro Pecci. L'ingresso allo screening è incluso nel prezzo del biglietto della Centro Pecci Night (ingresso con biglietto mostre, inclusi concerti, performance e screening: intero 10€ / ridotto 7€).
Tra queste, il Centro Pecci è orgoglioso di annunciare l’ingresso nella propria collezione dell’opera Single File (2023) di Simon Liu, un lavoro che esplora con sperimentazione formale temi come la censura, la disinformazione e la scomparsa culturale.
Le opere presentate esplorano temi di forte attualità, dall'influenza della censura sulla creatività, alla relazione tra tecnologia e alimentazione, fino alla pervasività della luce digitale e alla rappresentazione femminile.
Simon Liu – Single File (2023, 10’)
A seguito di un cambiamento catastrofico nella regione natale dell'artista, Hong Kong, il film di Simon Liu presenta una sequenza laboriosa di pratiche analogiche in camera oscura e stratificazioni di varie tecniche di elaborazione video, che lavorano attivamente per celare e riavvivare l'espressione personale di fronte alla censura. Tempi futuri e passati si scontrano - la necessità di una nuova linearità, il luccicante mito di come erano le cose, generazioni perse a causa di errori di risoluzione. Esplorando le nuove realtà della disinformazione, della coscienza digitale e della scomparsa culturale, Single File cerca nuovi lessici di disobbedienza civile attraverso la sperimentazione formale.
Gerard Ortín Castellví – Bliss Point (2023, 26’)
Bliss Point ci immerge nel ritmo sempre più accelerato della catena alimentare e di nuovi processi tecno-capitalistici. Il film ci guida dalle dark kitchen e dai set pubblicitari ai magazzini gestiti dall’intelligenza artificiale. Un rider attraversa la città in bicicletta fino a un rimorchio improvvisato, dove i lavoratori cuociono hamburger. Robot alimentati da algoritmi si muovono attraverso un’ampia rete di casse, mentre stampanti 3D sovrappongono strati di dati generati al computer per produrre alternative alimentari. Ispirandosi al concetto di palatabilità ottimale, Bliss Point svela l’intreccio tra automazione e lavoro umano, e il modo in cui l’estetica e la politica del cibo si intersecano. Insieme a Future Foods (2020) e Agrilogistics (2022), completa una trilogia sui regimi scopici del mondo alimentare.
Yuyan Wang – Look On the Bright Side (2023, 16’30’’)
Nell'era dei fili e delle stringhe, la luce emessa dalle nostre estensioni digitali ha radici che attraversano milioni, persino miliardi di anni. Proprio come un bozzolo, il mondo si dispiega in un regno di enigmatica brillantezza, un intreccio fluido di circolazione, spettacolarità e materialità. A partire da materiali girati in fabbriche di LED nel sud della Cina, il film intreccia filmati riciclati dai social network per ritrarre una comunità che vive sotto l'influenza pervasiva di una luce eterna. La sua narrazione astratta rivela un’estesa rete di nodi intrecciati e relazioni coesistenti, tutte avvolte nell’oscurità - una lettera ai nostri corpi organici, opachi e fragili, intrappolati in un’epoca ossessionata dalla visibilità incessante, dalla trasparenza e dall’efficienza.
Maryam Tafakory – Razeh-del (2024, 27’)
Zan (Woman), la prima rivista femminile iraniana pubblicata brevemente negli anni '90 sotto il regime, ispira due giovani studentesse a scrivere la sceneggiatura di un film impossibile. Attraverso l’uso di colori saturi, suoni sussurrati e immagini d’archivio, il film mette in discussione la presenza delle donne nel cinema iraniano e, più in generale, nella società iraniana.
Centro Pecci Night
Le opere, frutto di una collaborazione internazionale, frutto di una collaborazione tra VISIO e il Centro Pecci, la Fondazione In Between Art Film, il FRAC Bretagne e con il supporto di Human Company, saranno presentate come parte integrante del programma del primo appuntamento della stagione 2025 di Centro Pecci Night, la serata di apertura straordinaria in cui sono visitabili tutte le mostre in corso arricchita da e se ci entrassi dentro?, il programma di incontri, performance e musica sperimentale realizzato in collaborazione con Kinkaleri, NUB Project Space e OOH-sounds. Scopri di più
Un incontro con l'arte visiva e il cinema contemporaneo
Questi lavori rappresentano l'eccellenza del programma VISIO, che dal 2012 promuove l'arte del moving image, unendo ricerca, residenze e produzione. Le opere selezionate per la serata del 17 gennaio sono state prodotte con il supporto delle istituzioni partner e diventano ora parte delle loro collezioni permanenti, una testimonianza della ricerca artistica contemporanea che il Centro Pecci e Lo schermo dell'arte portano avanti con passione e dedizione. Scopri di più
Simon Liu (Hong Kong, 1990)
Simon Liu è un artista e regista cinematografico la cui pratica esplora la relazione tra cinema e tecnologia, spesso attraverso un approccio sperimentale che unisce tecniche analogiche e digitali. Le sue opere trattano temi di identità, censura, e il conflitto tra memoria storica e disinformazione, con un particolare interesse per la cultura visiva della sua città natale, Hong Kong.
Gerard Ortín Castellví (Spagna, 1987)
Gerard Ortín Castellví è un artista visivo e regista che esplora le dinamiche tra economia globale, tecnologia e consumo. Le sue opere si concentrano sulla rappresentazione del lavoro, del cibo e delle nuove forme di capitalismo tecno-industriale. Ha prodotto una serie di lavori che analizzano le intersezioni tra automazione, lavoro umano e alimentazione, e il loro impatto sul paesaggio urbano e sociale.
Yuyan Wang (Cina, 1991)
Yuyan Wang è una regista e artista visiva la cui pratica indaga la relazione tra luce, tecnologia e società contemporanea. I suoi lavori si concentrano su temi di visibilità, trasparenza e materialità, esplorando l'interconnessione tra l’ambiente fisico e digitale. Utilizzando una varietà di media, le sue opere offrono riflessioni sulla condizione umana nell'era digitale, con un focus sulla fragilità e la vulnerabilità dei corpi nell’epoca della luce pervasiva.
Maryam Tafakory (Iran, 1993)
Maryam Tafakory è un'artista e regista iraniana che esplora il ruolo delle donne nella società contemporanea, con un'attenzione particolare al cinema iraniano e alla sua evoluzione. Le sue opere sono caratterizzate da un uso sensibile di immagini d'archivio e materiali visivi saturi, con un’analisi critica della rappresentazione femminile, della censura e delle questioni di genere. Il suo lavoro si ispira spesso alla storia sociale e politica del suo paese, riflettendo sulla lotta delle donne per affermare la loro identità e voce.
Un invito alla scoperta della sperimentalità e del contemporaneo, che nasce con la volontà di sviluppare connessioni e indagare il rapporto tra corpo, suono, spazio e opera d’arte. Un’opportunità di vivere il museo in modo originale, un programma di notti al Centro Pecci a cadenza mensile che si arricchiranno nel tempo di eventi e collaborazioni.
Viale della Repubblica, 277, Prato