Daniel Spoerri
A cura di Stefano Pezzato
La mostra è la più estesa antologica mai dedicata all’artista in Italia. Rivela un percorso artistico scaturito di volta in volta da situazioni fortuite e coincidenze impreviste, ma nel suo complesso compiuto da Spoerri “non per caso”, con oggettiva coerenza dal particolare al generale, dall’inizio alla fine. Come ha affermato l’artista: “Non sono mai uscito da una linea diritta. Seguo il mio proprio cammino, ma constato sempre più di tessere una sorta di motivo...”. Promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato, grazie al concorso di istituzioni e sponsor privati, l’esposizione presenta 120 opere provenienti da musei europei come il Mumok Stiftung Ludwig di Vienna, il Kunstmuseum di Solothurn, il Museo Morsbroich di Leverkusen, da gallerie e collezioni private italiane ed europee. Le opere, raggruppate in nove sezioni tematiche, ripercorrono l’intera carriera dell’artista: dall’evoluzione dei Tableaux-piège e delle “collezioni” di oggetti agli sviluppi della Eat Art; dai Pièges à mots (“trappole per parole”), Détrompe-l’œil (“disinganna l’occhio”) e “moltiplicazioni” utilizzate per scardinare le convenzioni visive e compositive della tradizione artistica, alla realizzazione di Objets de magie à la noix (“oggetti di magia balorda”), assemblaggi e fusioni in bronzo; dalle Investigazioni criminali alla realizzazione di un Cabinet anatomique(“gabinetto anatomico”); dalla composizione di Corps en morceaux (“corpi a brandelli”), Tavoli da lavoro e del Carnevale degli animali alla Catena genetica del mercato delle pulci; per finire con l’ultima serie di opere realizzate dall’artista nel 2004-06 ed ispirata alle figure aberranti quanto fantastiche degli Idoli di Prillwitz intrappolate nell’intrico dei canali di fusione del bronzo.
La mostra investiga anche la parte privata, profonda, della ricerca di Spoerri, quella attraverso cui l’artista rivela se stesso: la memoria della Chambre No 13 dell’Hotêl Carcassonne , in Rue Mouffetard a Parigi (la versione in bronzo si trova al Giardino di Seggiano); l’incontro con Picasso, Vue cubiste del la Chambre no. 13 ; il confronto con la morte e il riferimento a Duchamp, Memento Mori. La fille mère mise à nu par la mort, même; le tracce dell’infanzia, Les poupées; il demone dell’alcool, Santo Grappa; gli istinti del ventre basso, La mère du travesti e Bibliothèque de recettes. Conclude il percorso di visita una sezione dedicata al Piccolo gabinetto di curiosità degli artisti del Giardino di Daniel Spoerri, che rimanda alla Fondazione costituita dall’artista a Seggiano (GR). Alle pendici del Monte Amiata, dagli anni Novanta Spoerri ha lanciato la propria sfida alla natura, ultimo confine da oltrepassare (Hic Terminus Haeret): nel giardino che porta il suo nome ha collocato opere proprie accanto a quelle di artisti/amici di fama internazionale, tra cui Eva Aeppli, Arman, Roberto Barni, Meret Oppenheim, Nam June Paik, Jesus Rafael Soto, Jean Tinguely, Roland Topor, Not Vital.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Produzione
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato