CENTRO PECCI Prato

Romania, 1930. Vive e lavora tra Vienna e Grosseto

Considerato uno dei maggiori protagonisti della scena artistica internazionale, Daniel Spoerri è stato il primo ideatore della riproduzione seriale d’arte in “multipli”, co-fondatore del gruppo dei Nouveaux Réalistes, inventore della Eat Art, membro del movimento Fluxus. Nel corso della sua poliedrica quanto prolifica carriera ha catturato intere porzioni di realtà nel Tableau-piège, fissando direttamente nell’opera la casualità delle situazioni; ha sperimentato le possibili varianti di una personale poetica dell’indeterminatezza (“falsi quadri-trappola”, “détrompe l’œil”, “moltiplicatori d’arte”, “quadri-trappola con licenza”, “collezioni”, “tavoli da lavoro”) svelando  e ribaltando le convenzioni visive e compositive della tradizione artistica occidentale. Ha quindi trasformato gallerie e spazi museali in ristoranti; ha aperto e gestito a sua volta un ristorante e una galleria d’arte a Düsseldorf; si è interessato all’aspetto magico degli oggetti; ha ricostruito la genesi e le relazioni fra singoli oggetti raccolti al “mercato delle pulci”; ha creato assemblaggi di oggetti trovati, fusi in bronzo per metterne in evidenza la forma finale ispirata a figure fantastiche, feticci o idoli misteriosi. Ha infine costituito una fondazione a Seggiano (Grosseto) dove ha collocato le proprie opere accanto a quelle di artisti di fama internazionale, integrandoli nel paesaggio alle pendici del Monte Amiata. Per oltre cinquant’anni Spoerri ha tentato di trovare una spiegazione logica, una soluzione plausibile al mistero dell’esistenza umana. Oltre ad aver perlustrato l’arcano rapporto con gli oggetti, si è confrontato con il limite eroico della conoscenza, affascinato dall’anatomia e dalla chirurgia, sedotto dalla fisiognomica e dalla genetica, nel tentativo di capire quale sorte ci spetti nella vita. Attraverso la fredda realizzazione del Cabinet anatomique (1985-2001) e la disincantata costruzione del Carnaval des Animaux (1995) ha compreso e commentato il nostro destino di esseri fragili, vulnerabili, generati secondo criteri puramente opportunistici e modificati nel corso di una rigida evoluzione selettiva.