Wiltshire Before Christ
un progetto di Aries, Jeremy Deller e David Sims
19 aprile—21 luglio 2019
Il progetto Wiltshire Before Christ nasce dalla collaborazione tra l’artista Jeremy Deller, il marchio di streetwear Aries e il fotografo di moda David Sims, che hanno lavorato alla realizzazione di una mostra, di una capsule collection di abiti e di un libro partendo dalle molte suggestioni offerte dal sito preistorico più celebre e misterioso del mondo: Stonehenge, nel Wiltshire (UK), la cui parte più antica risale al 3.000 a.C.
Entrato nell’immaginario collettivo e meta del turismo di massa, Stonehenge è un luogo fondante dell’identità e della cultura britannica. Per questo era già stato oggetto di un’opera di Jeremy Deller, artista fortemente interessato ai temi della pop culture, alle manifestazioni del folklore e della cultura di massa. Nel 2012 Deller aveva realizzato infatti Sacrilege, un’installazione che riproduceva in scala 1:1 il sito archeologico sotto forma di strutture gonfiabili per il gioco dei bambini, facendolo diventare un’attrazione da luna park.
In Wiltshire Before Christ invece, Deller restituisce magia e mistero alle enormi pietre di Stonehenge, indagando, attraverso il riferimento a un simbolo dell’antichità più remota, l’attrazione esercitata da millenni sull’uomo dal misticismo e dalla simbologia pagana, e la profondità dei concetti di identità, tempo e luogo, senza però rinunciare ad accostarli alla pop culture. “Stonehenge potrebbe essere un logo tra i più famosi al mondo. La sua silhouette è più riconoscibile di qualsiasi altra cosa in Gran Bretagna, tolta forse la Regina” afferma l’artista.
Per il progetto Deller ha realizzato video, installazioni e, su stimolo di Sofia Prantera (mente creativa del marchio Aries), oggetti e capi d’abbigliamento ispirati all’archeologia, che vengono presentati in mostra come reperti di un tempo remoto, creando un corto circuito tra epoche e linguaggi. Gli scatti di David Sims, che vedono Stonehenge e Avebury come set di uno shooting di moda, riprodotti in mostra su grandi lightbox, sfumano ulteriormente i confini tra passato e presente. “È una mostra atipica, ho lavorato quasi come un set designer - dice ancora Deller - si è trattato più di creare un’atmosfera… ed è stato a tutti gli effetti un lavoro collettivo, con Sofia e David”