23.06.2020
KENE - Mohamed Keita una pubblicazione a cura di Giulio Cederna ricca di testi e immagini che esalta il percorso di partecipazione e autonarrazione del progetto KENE, ideato da Keita in Mali.
Una testimonianza del percorso in 55 scatti curata da Sara Alberani e promossa da Fondazione Pianoterra Onlus sarà visibile gratuitamente presso il Centro Pecci fino al 23 agosto 2020.
La mostra KENE/Spazio documenta questa esperienza attraverso 5 fotografie di Mohamed Keita - i cui scatti sono stati esposti ad esempio nell'ambito della XIV edizione di FotoGrafia festival internazionale di Roma, a Londra, all'Istituto Italiano di Cultura e presso Palazzo Querini, nella mostra Rothko in Lampedusa, in occasione della 58° Biennale d'Arte di Venezia. Ci saranno circa 50 immagini realizzate dai giovani studenti in Mali. La mostra sarà inoltre accompagnata da un sito (www.studiokene.org) e da una pubblicazione ricchissima di immagini, che esalta il percorso di partecipazione e autonarrazione del progetto e che comprenderà testi di Sara Alberani, Alessia Bulgari, Marco Delogu, Mohamed Keita, Yves Lègal, Cristiana Perrella, Alessandro Triulzi, Dagmawi Yimer. Non solo una testimonianza della mostra, ma un vero e proprio diario di quanto realizzato a Bamako. Il progetto sarà inoltre accompagnato da un ciclo di laboratori nelle scuole e nei centri educativi per i giovani del territorio.
Sono intervenuti: Sara Alberani (curatrice della mostra); Giulio Cederna (curatore del libro); Franco Lorenzoni (insegnante e giornalista); Mohamed Keita (fotografo); Irene innocente (coordinatrice dipartimento educazione Centro Pecci)
/// SARA ALBERANI ///
Nata a Faenza (RA), storica dell’arte, curatrice indipendente, attivista, vive e lavora a Roma dal 2009. Si laurea con lode in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza di Roma, con una tesi che affronta le pratiche artistiche pedagogiche e laboratoriali come opera d’arte, attraverso un’analisi del contesto italiano dagli anni’90 ad oggi.
Tra i progetti artistici che la vedono attualmente coinvolta come curatrice si segnalano:
CuratorLab, residenza internazionale presso Konstfack University di Stoccolma, in collaborazione con Visible Project / Cittadellarte Fondazione Pistoletto (2019 – in corso); KENE, laboratorio permanente di fotografia di Mohamed Keita, Bamako, Roma, e mostra fotografica presso Centro Pecci di Prato, sostenuto da Fondazione Pianoterra onlus (2018 – in corso); World Press Photo Exhibition 2020, public programme, presso Palazzo delle Esposizioni di Roma, in collaborazione
con 10b Photography; Artists at Risk: a European network of Safe Havens, vincitore del Creative Europe 2019-22, con Artists at Risk (Helsinki), ZKM (Karlsruhe), CCCB (Barcellona) Stalker
/NoWorking (Roma), ArtVeda (Tunisi); Climate Art Project, insieme all’artista e ingegnere ambientale Andreco (2018 – in corso) public programme e azioni di climate action nelle aree verdi e fluviali di Roma. Dal 2016 è parto dello studio NoWorking fondato insieme a Stalker a Roma.
/// GIULIO CEDERNA ///
Si occupa da venticinque anni di infanzia, periferie, immigrazione, ragazzi di strada, cooperazione. Ha collaborato con Legambiente, diretto a lungo la comunicazione di AMREF Italia, fondato l’Archivio delle Memorie Migranti, svolto missioni per la Cooperazione Italiana. Dal 2010 ha ideato e curato dieci edizioni dell’Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save the Children, Premio Andersen 2019, Protagonista della cultura per l’infanzia. Esperto in comunicazione sociale, negli ha realizzato diversi documentari e profetti di video-partecipativo. Nel 2003 ho ideato insieme a Marco Baliani il progetto teatrale Pinocchio Nero con i ragazzi di strada di Nairobi. Nel 2005 ho pubblicato Le avventure di un ragazzo di strada (Giunti) e nel 2007 ho collaborato all’enciclopedia Diritti Umani, curata da Marcello Flores (UTET). Nel novembre 2019 raccoglie la sfida di aprire e dirigere il programma per Roma della Fondazione Paolo Bulgari.
/// MOHAMED KEITA ///
Nasce nel 1993 in Costa D’Avorio e a 14 anni deve fuggire dal suo Paese dilaniato dalla guerra civile. Dopo tre anni di viaggio attraverso la Guinea, il Mali, l’Algeria, la Libia e Malta, nel 2010 approda finalmente in Italia, dove scopre la fotografia. Tantissime le mostre realizzate in questi anni in Italia e all’estero. Tra le tappe più significative si segnalano Roma (Piedi, scarpe e bagagli, Camera dei Deputati, 2012; Portraits, MACRO, 2014; La mostra che non c’è, Vittoriano, 2014); i centri di cultura italiani di Londra, New York /Desperate Crossing, 2016) e Edinburgo (Happiness and Sadness, 2017); il centro culturale francese di Cracovia (Refugees, 2017); Casa Testori a Milano (Appochundria, 2019); Palazzo Querini a Venezia (Rothko in Lampedusa, 2019). Nel 2019 ha vinto la menzione speciale della giuria al “Photolux Festival”
/// FRANCO LORENZONI ///
È stato maestro elementare per 40 anni e ha fondato e coordina, dal 1980, la Casa-laboratorio di Cenci ad Amelia, un centro di sperimentazione educativa che ricerca su temi ecologici, interculturali e di inclusione. Attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa, ha pubblicato, tra gli altri, per Sellerio I bambini pensano grande e I bambini ci guardano oltre al libro per ragazzi Quando gli animali andavano a piedi (Orecchio Acerbo). Collabora alle riviste “Internazionale”, “Cooperazione Educativa”, “Gli Asini”, “Info-comune.it” e Repubblica.