CENTRO PECCI Prato

Reggio Emilia, 1940. Vive e lavora tra Venezia e Maiorca

Fabrizio Plessi è considerato un punto di riferimento nel panorama artistico internazionale. L’acqua, con cui convive nella sua lunga permanenza a Venezia, è associata dall’artista allo scorrere del suono e delle immagini, come elemento centrale della sua ricerca estetica, a cui si aggiungeranno in seguito anche il fuoco e più di recente la lava. Sviluppata dalla fine degli anni Sessanta con vari media, dal film al videotape, dalla performance all’installazione, la sua opera è stata consacrata in mostre e musei di tutto il mondo, fra gli altri al Centre Pompidou di Parigi dove, nel 1982, Plessi ha esteso l’uso del video a livello ambientale. L’artista ha quindi indagato il rapporto fra natura e artificio, fra realtà e rappresentazione, tradotto e amplificato in imponenti installazioni/ambienti in cui vari materiali, dalla pietra al metallo al vetro, entrano in contatto e sono messi a confronto con il mezzo video, inteso come un’altra “materia” a disposizione dell’artista: ne sono esempi significativi Bronx, opera presentata alla Biennale di Venezia del 1986, e Roma, esposta nel 1987 a Documenta 8 di Kassel ed inclusa nel 1988 nella mostra inaugurale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Europa Oggi.