#Venezia79
con Nan Goldin, Alfonse D'amato, Ed Koch
(Usa, 2022) 122' - v. or. sott. it.
Spettacoli
giovedì 23 febbraio, ore 19.00 - v. or. sott. it
venerdì 24 febbraio, ore 21.15 - v. or. sott. it.
domenica 26 febbraio, ore 15.45 - v. or. sott. it.
LEONE D'ORO AL 79° FESTIVAL DI VENEZIA (2022)
“All the Beauty and the Bloodshed”, il film di Laura Poitras su arte e militanza di Nan Goldin
(Margherita Bordino, artribune.com, 11 Settembre 2022)
All the Beauty and the Bloodshed della regista Premio Oscar Laura Poitras è il vincitore del Leone d’Oro alla 79. Mostra del Cinema di Venezia. Il film documentario, che sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures, racconta la storia della fotografa americana Nan Goldin e la sua battaglia contro la famiglia Sackler, nota benefattrice dei più grandi musei del mondo, ma anche proprietaria della società farmaceutica Purdue Pharma, responsabile di migliaia di morti per overdose da Ossicodone, falsamente prescritto come farmaco che non creava dipendenza. Laura Poitras dopo My Country, My Country sulla guerra americana in Iraq, dopo Citizenfour su Edward Snowden e per il quale ha vinto un Oscar, e Risk su un’altra figura discussa come Julian Assange, con All the Beauty and the Bloodshed accende un faro sulla cultura underground newyorkese negli anni ’70 e ’80, lo fa attraverso l’arte e il vissuto di Goldin, mostrando la militanza serrata di questa donna e la sua presa di posizione politica.
Già durante i primi giorni di Venezia 79 giravano rumors che riferivano di Julianne Moore, presidente di giuria, scoppiata in lacrime dopo aver visto il film di Laura Poitras. È evidente che un argomento come quello trattato nel film documentario non avrebbe potuto lasciare indifferente una donna americana (e del resto un po’ tutti gli spettatori). All the Beauty and the Bloodshed non è un film che ha meritato il Leone d’Oro perché diretto da una regista donna o perché tratta un argomento scottante. All the Beauty and the Bloodshed è un film equilibrato, forse anche un documentario un po’ classico, ma con una grandissima forza, quella di avere come obiettivo quello di smascherare consolidati rapporti di potere, sottomissione, assuefazione. Il titolo del film, nella traduzione italiana – ‘tutta la bellezza e lo spargimento di sangue’ – ha a che fare con Cuore di tenebra di Joseph Conrad, e anche se in esso viene meno la solita e riconosciuta traccia investigativa di Poitras, a favore dell’opera di Nan Goldin intrecciata alla sua biografia selvaggia e ai margini, uno spazio importante nel racconto lo hanno gli interventi di Patrick Radden Keefe, autore di L’impero del dolore, libro inchiesta sulla dinastia Sackler, la stessa che finanzia anche università come Harvard e ha costruito la sua fortuna sul Valium. La presidente Julianne Moore su All the Beauty and the Bloodshed ha detto: “è una storia, raccontata benissimo, di una donna marginalizzata, che ha creato arte da questa sua condizione. Un film estremamente toccante e umano”. E invece sul ruolo delle donne nel cinema: “ci sono così tanti film diretti da donne e che parlano di donne. Qualcosa sta cambiando decisamente. Possiamo guardare avanti senza fissarci sul genere. Abbiamo tutte le opportunità di raccontare le nostre storie”.
Viale della Repubblica, 277, Prato
Spettacoli
23 febbraio, ore 19.00 vos
24 febbraio, ore 21.15 vos
26 febbraio, ore 15.45 vos
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