Quanto tempo manca all'estinzione del genere umano? Una delle risposte possibili ce la fornisce uno studio matematico degli anni '70. Forse.
E se fosse possibile calcolare il tempo che ci separa dall'estinzione del genere umano con un'equazione matematica? Ipotesi affascinante, senza dubbio. Lo sanno bene i fan della serie televisiva Lost, le cui vicende si snodano intorno ad una misteriosa sequenza di numeri elaborata da un matematico sardo incaricato di scoprire quando sarebbe avvenuta la fine del mondo. Ne abbiamo parlato con il matematico e logico Piergiorgio Odifreddi, partendo da lontano, dalla struttura matematica del cosmo e dal rapporto tra matematica ed immagini.
L'eco mediatico suscitato dalla recente conferma dell'esistenza delle onde gravitazionali non fa che confermare un fascino misterioso che dura nei secoli, dalle primissime osservazioni astronomiche di Talete fino alla corsa allo spazio. Quale aspetto matematico dell'universo l'affascina maggiormente?
La cosa che mi affascina maggiormente non è un particolare esempio di applicazione della matematica alla descrizione dell'universo, ma il fatto che la matematica sia il linguaggio in cui tutte le descrizioni scientifiche dell'universo si esprimono. Senza la matematica le discipline teoriche, a partire dalla fisica citata, non sarebbero possibili. E senza la matematica non si potrebbero fare previsioni quantitative, che sono ciò che distingue la scienza dalle altre descrizioni dell'universo.
Nelle scienze c'è un'importante componente creativa e visiva che viene spesso dimenticata o non raccontata. Da docente e divulgatore come si rapporta a questa dimensione?
In molti dei miei libri ho usato le immagini per illustrare la matematica. in particolare nella trilogia geometrica composta da C'è spazio per tutti, Una via di fuga e Abbasso Euclide; ma anche ne Il museo dei numeri. Ho cercato di far vedere come l'arte e la natura illustrino spesso concretamente le nozioni e i risultati astratti della matematica.
Durante il periodo della Guerra Fredda, il Consiglio di Sicurezza della Nazioni unite commissionò al matematico sardo Enzo Valenzetti lo studio di un'equazione che potesse prevedere quanto tempo mancasse all'estinzione del genere umano. La cosiddetta equazione della fine del mondo è un esempio di "fanta-matematica" o è qualcosa di scientificamente valido? Qual è quindi il discrimine tra predizione scientifica e profezia?
A dire il vero, non esiste nessuna equazione di Valenzetti, che è un'invenzione fittizia della serie televisiva Lost. Esiste invece una vera Equazione del giudizio universale (Doomsday Equation), molto discussa, che cerca di calcolare di quanti esseri umani si compone l'umanità nella sua storia.
Ovviamente questo genere di equazioni vanno prese con le pinze, perché sono più che altro dei calcoli approssimati, che semplificano estremamente i problemi che cercano di risolvere, ma possono dare un'idea di massima del tipo di soluzione che ci si può aspettare. A partire da quelle approssimazioni si possono poi ottenere versioni sempre più elaborate e precise, e anzi questo è esattamente il procedimento tipico della scienza.