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"Caleidoscopio.Sguardi Cangianti" con Mohamed Keita

WEB TV / PECCI CONTEMPORARY



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Il fotografo ivoriano Mohamed Keita è stato insegnante e tutor dei ragazzi che hanno partecipato al percorso fotografico Caleidoscopio. Sguardi cangianti

Nel video il giovane artista racconta come e perché ha deciso di dedicarsi alla fotografia e, soprattutto, all'insegnamento, anche aprendo un laboratorio per ragazzi in Mali. Mohamed Keita caratterizza la sua pratica fotografica attraverso un’incessante esplorazione dell’ambiente urbano, condotta senza meta e con interesse per gli incontri imprevisti. Il suo sguardo è attento a ciò che è ai margini e che per questo spesso passa inosservato: persone e cose non integrate nel flusso veloce e produttivo della vita nella città, fermate in immagini acute, intense, a volte ironiche.

 

Fuggito dal suo Paese a soli 14 anni per sopravvivere alla guerra civile, Keita arriva a Roma che ne ha 17 e per i primi mesi vive in strada. Attraverso l’innato talento per la fotografia –scoperto con una macchinetta usa e getta- ha costruito parte della sua nuova identità. Nel novembre 2018 è stata inaugurata una sua mostra al Centro Pecci dal titolo Par l'errance nella quale ha esposto quattordici scatti recenti (2015-17), tutti realizzati a Roma, e nove appartenenti al suo primo ciclo di lavori, J’habite Termini (2011-13), che ritrae coloro che – come è accaduto allo stesso fotografo – vivono precariamente intorno alla principale stazione ferroviaria della capitale.

 

Caleidoscopio. Sguardi cangianti è un progetto realizzato da Associazione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, in collaborazione con Comune di Prato, Cooperativa il Cenacolo, Cooperativa Pane e Rose, Fondazione Studio Marangoni, Associazione SEDICI e ECCOM, vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.




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