La fine del mondo
La credenza fondamentale dell’occidente era la promessa di un futuro messianico, una specie di redenzione laica. Dal futuro ci si attendeva pace, progresso, crescita e, alle volte, rivoluzione. Oggi non è più così, perché quasi senza rendersene conto la nostra società ha prodotto un'ideologia della crisi. Che fine ha fatto il futuro? Perché il futuro è scomparso dal nostro immaginario e dal nostro vocabolario? È forse pensabile un mondo senza finalità?
Tra "non luoghi", solitudine dell'individuo e nuove prospettive sulla "surmodernità" Marc Augè ci accompagnerà in una lectio sull'origine dell'idea di fine del mondo e sulla eclisse di tempo che quotidianamente viviamo, attraverso la lente dell'antropologia.
Marc Augé (Poitiers, 1935), antropologo, è directeur d'études (Logica simbolica e ideologia) all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, di cui è stato a lungo presidente. Africanista di formazione, da anni si occupa di antropologia delle società complesse. Con elèuthera Augé ha pubblicato sei titoli: Un etnologo nel metrò, Nonluoghi, Ville e tenute, La guerra dei sogni, Che fine ha fatto il futuro? e L'antropologia del mondo contemporaneo, insieme a Jean-Paul Colleyn.
Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato PO, Italia
Ingresso
libero
fino ad esaurimento posti
Informazioni
info@centropecci.it