La monumentale installazione Triumph di Aleksandra Mir, parte della collezione del Centro Pecci, ci invita a riflettere sull’idea stessa di trionfo: ognuno dei 2529 trofei raccolti dall’artista porta con sé una storia unica e irripetibile di successo e sacrificio. Le coppe che compongono l’installazione, datate a partire dagli anni Quaranta, sono state raccolte grazie a un annuncio su Il Giornale di Sicilia nel quale l’artista offriva in cambio di ogni trofeo la cifra simbolica di cinque euro. Il risultato di questa iniziativa è una enorme, luccicante collezione di cimeli: un monumento alla gioventù e alla gloria passate, alla cultura sportiva amatoriale e patrimonio della storia popolare italiana. Triumph è un vero e proprio memento mori, una testimonianza visiva della transitorietà del successo e della necessità di ogni essere umano, a un certo punto della propria vita, di fare i conti con il passato abbandonando l’illusione di una giovinezza eterna.
In occasione della mostra, il Centro Pecci ha invitato Paolo Rossi, Juri Chechi e Christian Giagnoni - sportivi di tre discipline diverse il cui percorso è cominciato proprio a Prato - a dialogare con i giornalisti de “L’Ultimo Uomo” sulla loro esperienza personale di trionfo.
Nella foto: Aleksandra Mir, Triumph, 2018
foto © Ela Bialkowska, OKNOstudio
Foto © Alessandra Cinquemani
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