Francesco Lo Savio
a cura di Bruno Corà
22 febbraio - 21 maggio 2004
La mostra ripercorre l’attività di Francesco Lo Savio dal 1958, con le tavole lavorate a encausto, primi esempi della conoscenza della lezione informale alla quale si oppose negli anni successivi, utilizzando figure geometriche primarie, come il cerchio o il quadrato. Di questi anni anche le due tempere su tavola con piccole impronte nere, desunte dall'osservazione di Capogrossi e sette opere dalle dimensioni minori con sgocciolature di colore, dove l’artista già mostra il suo interesse per la spazialità. Tra le ultime creazioni -l’artista morirà prematuramente nel ’63- la serie dei Metalli, opere prodotte industrialmente e dipinte in nero opaco, per assorbire al massimo la luce: la superficie, concava o convessa, acquisisce identità grazie alla combinazione di forma, colore e luce. Cubi in cemento bianco, aperto su due lati, sono le Articolazioni totali, in cui la dialettica tra interno ed esterno è determinata dai coefficienti luminosi dell’ambiente. In mostra anche i modellini e gli studi architettonici realizzati da Lo Savio per alcune progettazioni urbane: il prodotto finale sarà Maison au Soleil, una città con qualità simmetriche ed organiche simili all'anatomia umana.
Montaggio: Maria Teresa Soldani
Immagini di repertorio: ToscanaTV