L’innalzamento del mare è il più veloce degli ultimi mille anni, la minaccia di una guerra nucleare non è mai svanita del tutto, l'Europa sta vivendo una delle peggiori crisi economiche, sociali e culturali della sua storia. Eppure le cose possono migliorare. Perché una caratteristica che ci rende unici è che possiamo determinare il corso della nostra storia, basta decidere di farlo. Parola di Noam Chomsky.
Le ideologie del secolo passato non esistono più: quali le conseguenze nella società?
Prima di tutto, ci dobbiamo chiedere che cosa significasse la parola “ideologia” nel secolo passato. Dobbiamo fare una distinzione tra cosa comunemente si intenda per ideologia e cosa sia realmente. Nel secolo scorso si è stati soliti ridurre la parola “ideologia” ad un conflitto fra socialismo e capitalismo, quando a ben guardare la realtà è totalmente differente. Infatti, non c’è mai stato niente di lontanamente vicino al socialismo, eccetto forse nel Nord Europa e nell’Europa occidentale. Certamente non nell’Est Europa dato che il sistema sovietico era radicalmente antisocialista e quello che si era imposto era una versione del capitalismo di stato, un misto fra sistema di mercato e statalismo.
Siamo di fronte ad un mix di Stato e sistema privato in cui l’ideologia rimane ma in una diversa forma. Per esempio, le modificazioni del neoliberalismo della generazione passata sono in qualche modo cambiate e la società capitalistica, cioè l’Europa Orientale, è passata da un’organizzazione accentrata e totalitaria (diamole qualsiasi nome ma certamente non socialismo) ad una società di mercato radicale che ha in pratica distrutto l’economia, per poi ritornare, ancora una volta, ad un sistema misto. Quindi, non bisogna credere che vi sia stato un conflitto di ideologie, ma un conflitto fra sistemi di potere.
Come si è strutturato questo alternarsi di sistemi di potere?
Vi sono dei cambiamenti della distribuzione del potere all’interno del sistema internazionale che avvengono contemporaneamente. Se torniamo alla fine della Seconda guerra mondiale, che introdusse un nuovo sistema globale di potere, si nota che gli Stati Uniti erano la potenza dominante, controllando la maggior parte del mondo e il potere che acquisirono e il benessere che ne derivò non aveva precedenti storici. Vi era poi una superpotenza minore, la Russia, che controllava le regioni circostanti. Quindi, si crearono due mondi, due assi di un sistema di potere che non hanno mai avuto eguali nella storia. Studiando i documenti politico-militari degli anni del dopoguerra, è facile circoscrivere l’intervento russo nei vicini paesi, come Ungheria e Cecoslovacchia mentre gli Stati Uniti intervennero in tutto il resto del mondo. Vi erano basi militari statunitensi in tutto il mondo, mentre le basi militari russe erano solo nei paesi vicini. Quando uno dei due sistemi si sgretolò abbiamo potuto vedere chiaramente che cosa la politica sia sempre stata, perché non più mascherata da un presunto conflitto ideologico. Nel momento in cui l’Unione Sovietica collassò vi furono infatti due prospettive che si presentarono: una fu quella di Mikhail Gorbachev che fece appello ad un ideale di sicurezza del sistema euroasiatico, in cui entrambi i blocchi militari si sarebbero spartiti i territori ed integrati anche in altri settori; l’altra fu quella degli Stati Uniti che prevedeva che il blocco orientale collassasse, mentre quello occidentale avrebbe dovuto estendersi. Ad esempio la Nato fu fondata e presentata come un sistema difensivo militare il cui proposito era di proteggere l’Europa occidentale dalla minaccia russa. Quando però la minaccia russa si esaurì, la Nato non sparì, ma anzi si espanse ad est, violando l’accordo verbale con Gorbachev. La Nato sviluppò una nuova missione globale che comprendeva ad esempio il controllo mondiale dell’energia. La Russia divenne di fatto una forza di intervento delle mani degli Stati Uniti. Oggi ovunque nel mondo c’è la Nato.
George Bush senior era in carica quando l’Unione Sovietica collassò. Gli Stati Uniti emersero con un nuovo piano di strategia e con nuovi stanziamenti militari. Un caso interessanti fu quello del Medio Oriente, in cui sostennero il bisogno di forze di intervento. I documenti dicono che il problema “non potesse risiedere alla porta del Cremlino”. In altre prole, il problema non erano i Russi ma ciò che noi chiamiamo nazionalismo radicale. Quindi abbiamo mentito per cinquanta anni. Il pretesto però oggi non funziona più anche se stiamo facendo esattamente la stessa cosa. Di fatti stiamo affermando chiaramente ciò che stiamo facendo: attaccare il nazionalismo indipendente. Quindi questo è cambiato. Contemporaneamente il potere si è diversificato e il potere degli Stati Uniti non è più come era negli anni Quaranta del 1900. Gli altri paesi industriali ancora dominano ingiustamente ma niente è più come prima.
Quali caratteristiche rimarranno della nostra società?
Questo sta a noi deciderlo. La nostra società si trova faccia a faccia con dei problemi molto seri, alcuni dei quali non sono mai apparsi in tutta la storia dell’umanità. Una domanda è: stiamo decidendo di sopravvivere? Non è più uno scherzo, si tratta ormai di una domanda molto seria. Un recente articolo scientifico ha confermato che l’innalzamento del mare è il più veloce degli ultimi mille anni, predicendo che se le tendenze correnti non andranno a cambiare in modo sostanziale, il livello del mare si alzerà più o meno di un metro. Questo avrebbe delle conseguenze terribili. Penso al Bangladesh, dove un’intera piana costiera potrebbe essere inondata, provocando la morte di centinaia di persone. E che cosa accadrebbe dopo? Ovviamente le cose andrebbero sempre peggio. Quindi la domanda è una: stiamo condannando la nostra specie al suicidio? La risposta va individuata rapidamente.
Un’altra questione, in un certo senso anche più pericolosa, è la minaccia della guerra nucleare, iniziata dal 1945. Se si guardano le testimonianze, è quasi un miracolo se siamo sopravvissuti. La minaccia sta peggiorando proprio sul confine russo, dove il potere occidentale, per primi gli Stati Uniti, sta velocemente aumentando, quadruplicando la propria forza militare. Azioni provocatorie e manovre militari stanno avendo luogo vicino ai confini. La Russia sta facendo la stessa cosa. I giornali segnalano che entrambe le parti stanno agendo come se una guerra fosse pensabile e se si agisce come se una guerra fosse pensabile, le conseguenze di un piccolo scoppio accidentale non sono da sottovalutare. Vi è una crescente minaccia e noi la dobbiamo fronteggiare.
In più, ci sono altre questioni che è interessante discutere: in Europa vi è ciò che è chiamata una crisi di immigrazione, una crisi dei rifugiati. In realtà la cosiddetta crisi coinvolge solo una piccola percentuale della popolazione che viene da aree che sono state devastate sia dai conflitti internazionali che da azioni militari straniere. In Germania c’è un crescente “stop all’immigrazione”, stimolato dagli eventi che hanno avuto luogo a Colonia alcuni di mesi fa ad opera di un gruppo di giovani nordafricani. Perché questi giovani vengono in Europa? Dietro ci sono un paio di secoli di imperialismo europeo che in molti modi si sta ritorcendo contro di noi. Questa è la crisi.
Poi è difficile affermare che l’Europa non possa assimilare questa minuscola frazione di persone, molte delle quali vittime del colonialismo. Persone di cui in realtà l’Europa ha bisogno. La Germania, per esempio, ha un problema demografico ed ha bisogno di una forza lavoro giovane come i ragazzi che fuggono dalla Siria. Questa è quello che chiamiamo crisi ma credo si tratti di un fenomeno culturale e psicologico piuttosto che di un problema oggettivo, una crisi che riguarda la natura stessa della civiltà occidentale.
Siamo alla "fine del mondo"?
Le cose dovranno cambiare: se non cambia niente ci troveremo in guai seri perché le tendenze attuali stanno mirando verso una reale distruzione.
Che cosa rende gli uomini "unici"?
Una caratteristica che ci rende unici è che possiamo determinare il corso della nostra storia. I cavalli, le mucche, i cani non possono farlo, essi sono essenzialmente vittime passive di qualsiasi cosa accada. Noi invece possiamo prendere delle decisioni che possono determinare il corso della storia. In realtà abbiamo fatto delle scelte che in questo momento presente stanno distruggendo altre specie in un modo che non è stato visto per 65 milioni di anni cioè da quando un’enorme asteroide colpì la terra, mettendo fine all’epoca dei dinosauri e dando origine allo sviluppo dei mammiferi. Noi oggi stiamo distruggendo le altre specie proprio come fece il grande asteroide. Quindi abbiamo già preso una decisione per un gran numero di altri essere viventi. Così come siamo nella posizione di decidere per la nostra specie: altre specie non possono farlo. In parte, questo ha a che fare con la capacità cognitiva, unica dell’essere umano. Quindi, per esempio, io e te possiamo avere una discussione mentre due leoni non possono. Abbiamo le capacità cognitive che ci consentono di farlo, loro no. E ci sono molte altre cose ma quella cruciale per noi è la capacità di determinare ciò che sarà il futuro.
Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) di Stanley Kubrick