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Premio Combat

 

 

Il Premio Combat è un concorso volto alla valorizzazione e alla promozione dell’arte contemporanea. Mappare gli itinerari tracciati nel panorama artistico italiano e internazionale e documentare la trasformazione dei linguaggi sono gli obiettivi del Premio che, perseguendoli, tenta di cogliere le energie più cariche del contemporaneo, ancora inesplose. 

 

Il progetto, giunto nel 2023 alla XIV edizione, coinvolge artisti da tutto il mondo e curatori di provata competenza. Il Premio è organizzato dall’Associazione Blob Art ETS in compartecipazione con il Comune di Livorno, con il sostegno della Fondazione Livorno, dell’azienda Poliart di Lucca e della Regione Toscana, nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2023.

 

La prima fase del concorso è caratterizzata dalla formazione del comitato scientifico e dall’accredito degli artisti e delle opere candidate. Il Premio ha creato negli anni un bacino d’interesse che va oltre i confini regionali. Si posiziona tra i concorsi d’arte più conosciuti in Italia, rappresentando un punto di riferimento a livello cittadino, regionale e nazionale. Le opere partecipanti al concorso sono state 1094 provenienti da 36 paesi, in larga maggioranza europea.

Come ogni anno, sono state selezionate 80 opere suddivise in cinque sezioni: Pittura, Disegno, Fotografia, Video, Scultura/Installazione e Sound Art, per realizzare una mostra conclusiva presso il Museo civico Giovanni Fattori, ex Granai di Villa Mimbelli di Livorno, tenutasi quest’anno tra il 17 giugno e l’8 luglio 2023. Al termine della mostra vengono assegnati sei premi in denaro e altri riconoscimenti speciali.

 

La giuria, composta da Ilaria Gianni, Francesca Baboni, Lorenzo Balbi, Andrea Bruciati, Davide Ferri, Stefano Taddei, ha scelto come vincitore del Premio Combat 2023, dal valore di diecimila euro, Giovanni Chiamenti con l’opera Πλαστιλεῖμμα , con la seguente motivazione: “Il confronto sull'interspecismo e la necessità di una svolta ecologista e sostenibile animano il dibattito globale. Per aver saputo condensare in un'opera dal grande impatto estetico e dalla grande finitezza formale finanche nella scelta dell'elegante display espositivo, tematiche contemporanee e urgenti come la sostenibilità, lo smaltimento delle microplastiche, gli ecosistemi marini e la ricerca su queste importanti materie, realizzando una scultura tecnicamente complessa ed ardita”. La giuria ha assegnato i Premi delle sezioni di Pittura, Fotografia, Grafica, Scultura/Installazione e Video, ciascuno da millecinquecento euro, rispettivamente a: Giulia Mangoni, per l’opera Garigliano sogna Ecuador; Vaste Programme, per l’opera Le nostre radici; Marco Mandorlini, per l’opera Bruciare la mosca; Alexsandar Petkov, per l’opera 200 x 35 cm; Sabrina Zanolini, per l’opera Job Interview (Waiting room/ Wall sit session).

 

Ulteriori riconoscimenti sono Premio Poliart e i Premi Galleria. Il primo prevede per l'artista vincitore il sostegno della produzione di una nuova opera d'arte, quest’anno riservato a James Hillman. Per il secondo, sei gallerie avviano una nuova collaborazione con gli artisti selezionati, al fine di realizzare un progetto espositivo. Quest’anno le gallerie partner sono state: IAGA Contemporary Art, (Cluj, Romani), Studio G7 (Bologna), Lunetta 11 (Borgo Lunetta), Magazzeno (Ravenna), Marina Bastianello Gallery (Venezia). I rispettivi premiati sono stati: Michele Savino, James Hillman, Giulia Mangoni, Noemi Comi, Sabrina Zanolini.

 

Un ulteriore riconoscimento è il Premio SAC spazio arte contemporanea, sede dell’Associazione Blob Art, che viene assegnato a un artista selezionato dal comitato scientifico del Premio Combat per la realizzazione di una mostra e di un workshop correlato, aperto ai giovani artisti. 

L’obiettivo è costruire un ambiente educativo che non solo trasmetta competenze tecniche e teoriche, ma che incoraggi anche l’apertura al dialogo e alla crescita collettiva. 

Ai giovani artisti, e non solo, è data la possibilità di conoscere il mondo dell’arte contemporanea dall’interno, offrendo loro spazi concreti dove potersi confrontare con artisti e curatori, primi attori del sistema.
La vincitrice di quest’anno è Silvia Gelli (Livorno, 1985). La sua mostra personale, Things Are Not What They Appear (10-24 febbraio 2024) è stata curata dal critico d’arte Luca Panaro (Firenze, 1975). Il percorso fotografico in mostra nasce dalla necessità di mettere in luce la relazione tra il visibile e il non visibile. All’interno dello spazio espositivo il formato libro rielabora il racconto dialogico tra le immagini, passando dalla dimensione della pagina a quella parete, aprendo lo sguardo e il punto di vista.

 

Parallelamente alla mostra, venerdì 23 febbraio si sono tenuti, presso SAC spazio arte contemporanea, due appuntamenti formativi dedicati alla fotografia: una lettura portfolio e un seminario dal titolo La Natura Artificiale Del Paesaggio, condotti rispettivamente da Silvia Gelli e Luca Panaro.

Sito web:

www.blobart.it