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Pecci Books prosegue i suoi appuntamenti in diretta streaming dai canali Youtube e Facebook del Centro Pecci, ospitando la presentazione di “Madrigale senza suono”, ultimo romanzo di Andrea Tarabbia, vincitore del Premio Campiello 2019. In dialogo con il pianista Damiano Afrifa, si partirà dalla figura geniale di Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, centro attorno a cui ruota il congegno ipnotico di questo romanzo gotico e sensuale. Come può - è la domanda scandalosa sottesa al romanzo - il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito?
Per vendicare il tradimento, il principe di Venosa uccide la moglie Maria D’Avalos. Fin qui la Storia. Il resto è la nostalgia che ne deriva, la solitudine e il tormento del principe. Andrea Tarabbia trascina il lettore in un labirinto. Questa storia ci parla dritti in faccia, scollina i secoli e arriva fino al nostro oggi, si spinge fino a lambire i confini noti eppure sempre imprendibili tra delitto e genio. Con un gioco colto e irresistibile, tra manoscritti ritrovati e chiose di Igor' Stravinskij, che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo.
Andrea Tarabbia è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il demone a Beslan (2011), Il giardino delle mosche (2015; Premio Selezione Campiello 2016 e Premio Manzoni Romanzo Storico 2016) e il saggio narrativo Il peso del legno (2018). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Madrigale senza suono è il suo primo romanzo per Bollati Boringhieri. Vive a Bologna.
Damiano Afrifa comincia lo studio del Pianoforte a 7 anni con Andrea Nesti. Prosegue gli studi presso la Scuola di Musica “G.Verdi” di Prato con Giorgio Morozzi, per poi studiare sotto la guida di Daniel Rivera presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “P.Mascagni”, con cui è al termine del percorso di studi con una tesi speculativa sull’evoluzione della formasonata nella storia. Parallelamente si laurea in filosofia col massimo dei voti e la lode con una tesi intitolata “Idee per una fenomenologia dell’esecuzione e della fruizione della musica di tradizione scritta”.
La rassegna che dal 2019 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica alle narrazioni letterarie del nostro tempo. Oltre ad ospitare la presentazione con cadenza mensile, il Centro ha organizzato un Festival in cui per alcuni giorni ospita alcune delle voci del panorama editoriale italiano in un programma ampio di incontri, talk, lecture, reading e interviste, adatti a tutte le età: un cartellone in cui gli autori e il pubblico si sentono accolti e ispirati dal dialogo con le opere, generando una piattaforma collettiva di confronto con autori e autrici. Per meglio leggere il presente.