Un estratto dal concerto del compositore belga Wim Mertens, tenutosi per il “Settembre musicale” del Centro Pecci nel 1989. In Un weekend postmoderno (Bompiani, 1989) Pier Vittorio Tondelli scrive così dell’evento: “Oggi ritorno nello stesso anfiteatro per l'esibizione di Wim Mertens, a riprova di come questo spazio sia opportunamente dedicato alla ricerca musicale ed elettronica. Un breve concerto in cui Mertens si presenta solo al pianoforte. Apre, mi sembra, con Close Cover, bellissimo pezzo che subito dà il tono alla serata. Un'elegia ripetitiva e magica cui non difettano elementi e tensioni, per così dire, 'religiose'. (...) Le immagini che questi grandi musicisti degli anni settanta e ottanta sanno evocare, sono immagini in un certo senso epiche, anche strutturalmente. Con una loro durezza sperimentale e una poesia altrettanto corposa. Quelle di Wim Mertens sono le più impressionistiche, anche nei pezzi dove più smaccatamente la lezione della musica minimale americana è assorbita al limite del plagio. Penso in questo senso al pezzo Tourtour…”
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