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Intervista a Emanuele Barili e Cosimo Balestri | Studio ECÒL

WEB TV / PECCI TALK



Intervista a Emanuele Barili e Cosimo Balestri, due dei quattro componenti dello studio di architettura ECÒL: vincitori nel 2017 del Premio Architettura Toscana per l'Opera Prima (Piazza dell'Immaginario), selezionati per la Vienna Design Week (con Drawing Public Spaces) e per la Nuit Blanche Taipei 2017 (con Magic Carpets). Il gruppo di giovani architetti porta avanti uno studio-riflessione sulla riqualificazione degli spazi pubblici attraverso interventi più o meno temporanei.

 

“Siamo profondamente convinti che lavorare sullo spazio pubblico oggi abbia un valore fondamentale. Esplorarne l’estensione, studiarne le possibili configurazioni, e riflettere sulle sue modalità di fruizione per noi oggi significa concentrarsi sulla possibilità di ritrovare una dimensione di società più coerente, più vicina, meno alienata.  Se generalmente esiste una convinzione che lo spazio delle città italiane sia ormai saturo, esistono innumerevoli spazi di scarsa qualità ambientale che potrebbero essere rigenerati con l’obiettivo di ripristinare una dimensione pubblica in cui possa essere espressa una rinnovata socialità, fuori dagli schermi dei dispositivi sempre connessi. La dimensione pubblica a cui facciamo riferimento non si limita agli spazi esterni, come strade, piazze e parchi, ma entra dentro gli edifici, nei luoghi di aggregazione, in quegli ambienti che un tempo erano veri e propri centri della vita pubblica cittadina: biblioteche, musei, associazioni, circoli e via dicendo. Lo spazio pubblico come manifestazione del possibile, come punto di partenza per riflettere sul modo in cui stiamo insieme, sul modo in cui potremmo stare insieme. Prato al Futuro è la possibilità di prenderci il tempo per riflettere insieme su temi di questa portata, in relazione alla nostra città e con il contributo di alcuni soggetti che da diverse parti del mondo vengono a condividere la propria esperienza.”

 

Per conoscere meglio lo studio ECÒL potete visitare il sito www.e-c-o-l.it.

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Intervista a Emanuele Barili e Cosimo Balestri, due dei quattro componenti dello studio di architettura ECÒL: vincitori nel 2017 del Premio Architettura Toscana per l'Opera Prima (Piazza dell'Immaginario), selezionati per la Vienna Design Week (con Drawing Public Spaces) e per la Nuit Blanche Taipei 2017 (con Magic Carpets). Il gruppo di giovani architetti porta avanti uno studio-riflessione sulla riqualificazione degli spazi pubblici attraverso interventi più o meno temporanei.

 

“Siamo profondamente convinti che lavorare sullo spazio pubblico oggi abbia un valore fondamentale. Esplorarne l’estensione, studiarne le possibili configurazioni, e riflettere sulle sue modalità di fruizione per noi oggi significa concentrarsi sulla possibilità di ritrovare una dimensione di società più coerente, più vicina, meno alienata.  Se generalmente esiste una convinzione che lo spazio delle città italiane sia ormai saturo, esistono innumerevoli spazi di scarsa qualità ambientale che potrebbero essere rigenerati con l’obiettivo di ripristinare una dimensione pubblica in cui possa essere espressa una rinnovata socialità, fuori dagli schermi dei dispositivi sempre connessi. La dimensione pubblica a cui facciamo riferimento non si limita agli spazi esterni, come strade, piazze e parchi, ma entra dentro gli edifici, nei luoghi di aggregazione, in quegli ambienti che un tempo erano veri e propri centri della vita pubblica cittadina: biblioteche, musei, associazioni, circoli e via dicendo. Lo spazio pubblico come manifestazione del possibile, come punto di partenza per riflettere sul modo in cui stiamo insieme, sul modo in cui potremmo stare insieme. Prato al Futuro è la possibilità di prenderci il tempo per riflettere insieme su temi di questa portata, in relazione alla nostra città e con il contributo di alcuni soggetti che da diverse parti del mondo vengono a condividere la propria esperienza.”

 

Per conoscere meglio lo studio ECÒL potete visitare il sito www.e-c-o-l.it.







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Ren Hang. Nudi | intervista a Cristiana Perrella

Ren Hang. Nudi

a cura di Cristiana Perrella

04 giugno —30 agosto 2020

 

Esplicito ma anche poetico, il lavoro dell’acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang (1987– 2017) è esposto per la prima volta in Italia con una selezione di 90 fotografie, accompagnate da un portfolio che documenta il backstage di uno shooting di Ren Hang nel Wienerwald nel 2015 e un’ampia sezione di libri rari sul suo lavoro. Ren Hang è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle. Per lo più nudi, i suoi soggetti appaiono su un tetto tra i grattacieli di Pechino, in una foresta di alberi ad alto fusto, in uno stagno con fiori di loto, in una vasca da bagno tra pesci rossi che nuotano oppure in una stanza spoglia, i loro volti impassibili, le loro membra piegate in pose innaturali. Cigni, pavoni, serpenti, ciliegie, mele, fiori e piante sono utilizzati come oggetti di scena assurdi ma dal grande potere evocativo. Sebbene spesso provocatoriamente esplicite nell'esposizione di organi sessuali e nelle pose, che a volte rimandano al sadomasochismo e al feticismo, le immagini di Ren Hang risultano di difficile definizione, scottanti e allo stesso tempo pure, permeate da un senso di mistero e da un’eleganza formale tali da apparire poetiche e, per certi versi, melanconiche. I corpi dei modelli – tutti simili tra loro, esili, glabri, dalla pelle bianchissima e i capelli neri, rossetto rosso e unghie smaltate per le donne – sono trasformati in forme scultoree dove il genere non è importante. Piuttosto che suscitare desiderio, queste immagini sembrano voler rompere i tabù che circondano il corpo nudo, sfidando la morale tradizionale che ancora governa la società cinese. In Cina infatti, il concetto di nudo non è separabile da quello di pornografia e il nudo, come genere, non trova spazio nella storia dell’arte. Le fotografie di Ren Hang sono state per questo spesso censurate. “Siamo nati nudi…io fotografo solo le cose nella loro condizione più naturale” (Ren Hang).


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EXHIBITIONS
February 23—March 07, 2018
Mostra Premio Architettura Toscana (PAT)