Antonio Michelangelo è un uomo che ha attraversato il Novecento: dirigente di alcune delle maggiori aziende del paese, artista riconosciuto in più campi, i suoi risultati pubblici sono eguagliati solo dai disastri privati che è riuscito a inanellare. Un giorno, dopo anni di silenzio, i suoi cinque figli, avuti da quattro compagne diverse, ricevono da lui un solenne invito a raggiungerlo a Saltino di Vallombrosa, la località in mezzo ai boschi della Toscana dove si è ritirato. Quattro di loro – Enrico, Louis, Cristiana e Rudra -, si mettono in viaggio da Tel Aviv, Bali, Londra e Stoccolma per partecipare a questa misteriosa riunione familiare, con aspettative diverse tra loro.
Vanni Santoni (Montevarchi, 1978), dopo l'esordio con Personaggi precari, ha pubblicato, tra gli altri, Gli interessi in comune nel 2008, Se fossi fuoco arderei Firenze, 2011, Muro di casse, 2015, La stanza profonda, 2017, candidato al Premio Strega. Ha pubblicato la serie Terra ignota, 2013-14 e L'impero del sogno, 2017. Dirige la narrativa di Tunué e scrive sul Corriere della Sera.
Foto © Alessandra Cinquemani
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