06.03.2019
Nella settimana finale della mostra Soggetto nomade. Identità femminile attraverso gli sguardi di cinque fotografe italiane 1965-1985, a cura di Cristiana Perrella e Elena Magini, il Centro Pecci ha presentato un programma di eventi che, articolandosi tra proiezioni di film, visite tematiche e incontri con le fotografe in mostra, approfondisce i temi espressi attraverso il progetto espositivo.
Il 6 marzo 2019 si è tenuto l'incontro con le fotografe in mostra Paola Agosti e Marialba Russo, in dialogo con Cristiana Perrella, direttrice e co-curatrice assieme a Elena Magini.
Paola Agosti. Nata nel 1947, Paola Agosti vive e lavora a Torino. Ha iniziato nel 1968 la sua attività di fotografa indipendente che l’ha portata a viaggiare in Europa, Sud America, Stati Uniti, Africa, dove ha incontrato e ritratto leader politici, uomini di cultura e artisti di fama internazionale. Ha pubblicato dal 1976 ad oggi numerosi libri fotografici, tra cui Riprendiamoci la vita (Savelli, 1977), Immagine del mondo dei vinti (Mazzotta, 1979), La donna e la macchina (Editori Riuniti, 1983), Dal Piemonte al Rio de la Plata (Regione Piemonte, 1988) e ha esposto le sue immagini – alcune delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di vari musei – in Italia e all’estero.
Marialba Russo. Nata a Giugliano in provincia di Napoli nel 1947, Marialba Russo vive a Roma dal 1987. Si avvicina alla fotografi a alla fi ne degli anni Sessanta. Accanto alla ricerca personale e all’attività espositiva collabora con testate giornalistiche italiane e straniere. Negli anni successivi la Russo è presente in diverse manifestazioni e iniziative dedicate alla fotografi a in Europa e negli Stati Uniti, mentre continua a collaborare con alcune università italiane dove tiene corsi di fotografi a. Nel 1989 la Galleria d’Arte Moderna Giorgio Morandi di Bologna le dedica una retrospettiva. Negli anni Novanta l’autrice muove la sua ricerca in una riflessione più intima e analitica, dove il paesaggio diviene metafora di un tempo interiore.
Caleidoscopio. Sguardi cangianti è il progetto vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.
Nella settimana finale della mostra Soggetto nomade. Identità femminile attraverso gli sguardi di cinque fotografe italiane 1965-1985, a cura di Cristiana Perrella e Elena Magini, il Centro Pecci ha presentato un programma di eventi che, articolandosi tra proiezioni di film, visite tematiche e incontri con le fotografe in mostra, approfondisce i temi espressi attraverso il progetto espositivo.
Il 6 marzo 2019 si è tenuto l'incontro con le fotografe in mostra Paola Agosti e Marialba Russo, in dialogo con Cristiana Perrella, direttrice e co-curatrice assieme a Elena Magini.
Paola Agosti. Nata nel 1947, Paola Agosti vive e lavora a Torino. Ha iniziato nel 1968 la sua attività di fotografa indipendente che l’ha portata a viaggiare in Europa, Sud America, Stati Uniti, Africa, dove ha incontrato e ritratto leader politici, uomini di cultura e artisti di fama internazionale. Ha pubblicato dal 1976 ad oggi numerosi libri fotografici, tra cui Riprendiamoci la vita (Savelli, 1977), Immagine del mondo dei vinti (Mazzotta, 1979), La donna e la macchina (Editori Riuniti, 1983), Dal Piemonte al Rio de la Plata (Regione Piemonte, 1988) e ha esposto le sue immagini – alcune delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di vari musei – in Italia e all’estero.
Marialba Russo. Nata a Giugliano in provincia di Napoli nel 1947, Marialba Russo vive a Roma dal 1987. Si avvicina alla fotografi a alla fi ne degli anni Sessanta. Accanto alla ricerca personale e all’attività espositiva collabora con testate giornalistiche italiane e straniere. Negli anni successivi la Russo è presente in diverse manifestazioni e iniziative dedicate alla fotografi a in Europa e negli Stati Uniti, mentre continua a collaborare con alcune università italiane dove tiene corsi di fotografi a. Nel 1989 la Galleria d’Arte Moderna Giorgio Morandi di Bologna le dedica una retrospettiva. Negli anni Novanta l’autrice muove la sua ricerca in una riflessione più intima e analitica, dove il paesaggio diviene metafora di un tempo interiore.
Caleidoscopio. Sguardi cangianti è il progetto vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.