al Museo Leonardiano di Vinci, Sala dei "solidi geometrici"
progetto a cura di Stefano Pezzato
Quarto appuntamento del prologo alla mostra inaugurale La fine del mondo, iniziato ad un mese di distanza dal Grand Opening. Un’importante cornice di collaborazioni che presenta alcune opere emblematiche della collezione in prestigiose sedi istituzionali della regione.
Al Museo Leonardiano di Vinci, nel medievale Castello dei Conti Guidi appena restaurato sarà presentata l'opera di Mario Merz, La spirale appare (1990), realizzata in occasione della mostra personale al Centro Pecci di Prato, intitolata Lo spazio è curvo o diritto (1990), come sviluppo di un progetto ideato vent'anni prima per il Museum Haus Lange di Krefeld.
Il luogo
Il Museo Leonardiano presenta, in due sedi poco distanti nel borgo storico di Vinci (Firenze), una delle raccolte più ampie ed originali dedicate ai molteplici interessi di Leonardo tecnologo, architetto, scienziato e, più in generale, alla storia della tecnica del Rinascimento.
Attraversando la scenografica Piazza dei Guidi, spazio urbano riconfigurato dall'artista Mimmo Paladino e ispirato agli studi di Leonardo, si accede alla Palazzina Uzielli che accoglie le sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia tessile e agli orologi meccanici, alle quali si aggiunge la recentissima sezione relativa agli studi anatomici leonardiani.
Nel Castello dei Conti Guidi, edificio medievale simbolo di Vinci e storica sede della collezione, trovano spazio macchine e modelli che documentano gli interessi di Leonardo per la guerra, l'architettura, la meccanica e il volo. Due intere sezioni sono inoltre dedicate all'ottica e al movimento su terra e acqua, con particolare riferimento alla navigazione fluviale.
Il percorso si chiude con la sala situata all'interno della possente torre del castello dove sono esposti i modelli dei "solidi geometrici" tratti da disegni che Leonardo realizzò per il trattato del matematico Luca Pacioli, De Divina Proportione (1509).
Il progetto
Una selezione di opere esemplari della collezione d'arte contemporanea del Centro Pecci di Prato fa da introduzione e "cornice" al progetto espositivo La fine del mondo, curato dal direttore Fabio Cavallucci per la riapertura al pubblico della rinnovata istituzione culturale pratese.
Raccolte nel corso di tre decenni di attività artistica e presentate a cura del conservatore del Centro Stefano Pezzato, le opere sono esposte per l'occasione all'interno di alcune fra le più prestigiose sedi istituzionali della regione.
Le sei grandi opere provenienti dalla collezione del Centro Pecci - lavori di affermati artisti italiani e stranieri della seconda metà del XX secolo - formano una campionatura variegata ma eloquente di proposte artistiche contemporanee associate al tema centrale della "condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo", inserite e perciò messe in relazione a diversi contesti della conoscenza umana quali lo studio bibliografico e la ricerca scientifica, in particolare la preistoria, la zoologia, l'astronomia, la fisica, la geometria e la tecnologia.
Via della Torre, 11, 50059 Vinci FI, Italia
Iniziativa promossa da
Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato
Con il sostegno di
Regione Toscana e del Comune di Prato
Inaugurazione
7/10/2016