al Museo di Storia Naturale / Zoologia La Specola di Firenze
Progetto a cura di Stefano Pezzato
Terzo appuntamento del prologo alla mostra inaugurale La fine del mondo, iniziato ad un mese di distanza dal Grand Opening. Un’importante cornice di collaborazioni che presenta alcune opere emblematiche della collezione in prestigiose sedi istituzionali della regione.
Al Museo di Storia Naturale / Zoologia La Specola di Firenze, nella sede storica di Zoologia "La Specola", sarà presentata l'opera di Michelangelo Pistoletto, Uomo nudo di schiena (1962/1987), esemplare della serie che ha scandito l'intero percorso artistico di Pistoletto acquisito dal Centro Pecci in occasione della mostra/laboratorio ideata e curata dall'artista con Bruno Corà (Habitus, Abito, Abitare - Progetto Arte, 1996; collegata alla 1° Biennale di Firenze: il Tempo e la Moda diretta da Germano Celant).
Il luogo
Il Museo di Storia Naturale / Zoologia La Specola di Firenze è il più importante museo naturalistico italiano e uno dei maggiori a livello internazionale. Fu istituito nel 1775 dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena ed è stato uno dei primi musei in Europa ad aprire al pubblico e a presentare la natura nella sua completezza. Alla fine dell'Ottocento molte collezioni si spostarono nella sede storica della "Specola" che presenta oggi, insieme alla collezione osteologica (Salone degli Scheletri) e alla neoclassica Tribuna di Galileo al primo piano, la collezione di Zoologia al secondo piano, sviluppata in sale che ospitano dagli invertebrati più primitivi ai mammiferi più evoluti. Nella sala dedicata alle scimmie la vetrina centrale contiene esemplari di tre scimmie antropomorfe (senza coda): gorilla, scimpanzé e orango; lo spazio vuoto è dedicato all'uomo, primate fra i Primati.
Nello stesso piano si trova la straordinaria collezione di modelli anatomici in cera, 1.400 pezzi, realizzata tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo con lo scopo di ottenere un vero e proprio trattato didattico-scientifico che, senza il bisogno di ricorrere all’osservazione diretta di un cadavere, illustrasse l’anatomia del corpo umano.
Il progetto
Una selezione di opere esemplari della collezione d'arte contemporanea del Centro Pecci di Prato fa da introduzione e "cornice" al progetto espositivo La fine del mondo, curato dal direttore Fabio Cavallucci per la riapertura al pubblico della rinnovata istituzione culturale pratese.
Raccolte nel corso di tre decenni di attività artistica e presentate a cura del conservatore del Centro Stefano Pezzato, le opere sono esposte per l'occasione all'interno di alcune fra le più prestigiose sedi istituzionali della regione.
Le sei grandi opere provenienti dalla collezione del Centro Pecci - lavori di affermati artisti italiani e stranieri della seconda metà del XX secolo - formano una campionatura variegata ma eloquente di proposte artistiche contemporanee associate al tema centrale della "condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo", inserite e perciò messe in relazione a diversi contesti della conoscenza umana quali lo studio bibliografico e la ricerca scientifica, in particolare la preistoria, la zoologia, l'astronomia, la fisica, la geometria e la tecnologia.
Via Romana, 17, 50125 Firenze, Italia
Iniziativa promossa da
Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato
Con il sostegno di
Regione Toscana e del Comune di Prato
Inaugurazione
29/09/2016